“Il Ponte sullo Stretto si chiami Ponte Tricolore e diventi simbolo dell’unità del Paese”. Cosi Saverio Romano, Noi Moderati, nel suo intervento alla Camera dei deputati che ha approvato la fiducia posta dal governo al decreto che definisce l’assetto della società Stretto di Messina Spa e che riavvia le attività di programmazione e progettazione. I sì sono stati 206, i no 124, gli astenuti 5.
L’Aula di Montecitorio esaminerà quindi i 59 ordini del giorno presentati. Il voto finale sul decreto è previsto domani mattina.
“Ribadiamo ancora una volontà il nostro pieno sostegno ad un’opera che restituirà pari opportunità di sviluppo al Mezzogiorno. Per questo voteremo sì al provvedimento di conversione in legge. E siamo consapevoli che stavolta ci siano tutte le condizioni e i presupposti per farcela. C’è la volontà politica necessaria e non è un caso che del Ponte si parli con atti e provvedimenti concreti tutte le volte che il centrodestra ha avuto responsabilità di governo”.
Romano prosegue: “Con il centrosinistra a Palazzo Chigi l’opera e il suo iter si sono fermati. È la dura realtà dei fatti. Si tratta di un’opera che non riguarda solo la Sicilia e la Calabria ma tutto il Paese ed è per questo che andrebbe denominato Ponte Tricolore. Può infatti diventare una infrastruttura che simboleggia l’unità e la coesione di un Paese che vuole andare avanti senza lasciare nessuno indietro. Sarebbe un vero atto di giustizia nei confronti di territori penalizzati per decenni. Perché molti lo dimenticano ma abbiamo due un’Italia a due velocità e alla infrastrutturazione avanzata del Nord hanno contribuito uomini e donne del Sud”.
Conclude: “Il Ponte tricolore diventi una occasione di riscatto, un’opportunità vera, un modello di crescita e di sviluppo e una testimonianza per quanti hanno dato la vita per una speranza di futuro, contro le mafie che il Ponte non lo hanno mai voluto e continuano a non volerlo”.