Torna l’idea forte della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Con l’uso del Recovery Fund, ipotizzando un Paese nuovo dopo la Pandemia e con il supporto di una personalità come Mario Draghi alla guida, si fa nuovamente strada l’idea bloccata da anni dagli ambientalisti.

Un documento dei governatori di Sicilia e Calabria

Un documento congiunto per chiedere al nuovo Governo di riavviare il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto verrà presentatonelle prossime ore a Roma. E’ quanto hanno deciso i presidenti di Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Nino Spirlì, nel corso di una riunione in videoconferenza organizzata da Lettera 150, l’associazione di professori universitari che sta elaborando proposte per il superamento dell’emergenza legata alla pandemia di Coronavirus e per la ripartenza del Paese.

“Con il governatore della Calabria – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – abbiamo concordato di predisporre un documento comune col quale riproporre al nuovo governo, tra le infrastrutture prioritarie, il collegamento stabile nello Stretto di Messina. Abbiamo bisogno di sapere – aggiunge Musumeci – se il presidente Draghi condivide l’esigenza di completare il corridoio transeuropeo includendo questa infrastruttura essenziale”.

La proposta a Draghi e il dossier Sicilia

Il rilancio del Ponte Sullo Stretto è stato uno dei temi posti a Draghi durante le consultazioni ed è uno dei dieci puntidel dossier Sicilia presentato dal segretario regionale della Lega Nino Minardo a Matto Salvini proprio in vista delle Consultazioni.

Nel dossier Sicilia viene definito “un volano economico fondamentale ma anche garanzia per un reale affrancamento per i siciliani dal giogo di una mobilità feudale che fa dipendere il diritto a circolare liberamente sul territorio nazionale dai capricci delle compagnie aeree, o, peggio ancora, dai prezzi folli imposti dagli oneri di traghettamento”.

Già l’Ars aveva approvato una risoluzione per il Ponte

Dopo mesi di intenso lavoro il 30 dicembre è stata approvata la risoluzione della “Commissione parlamentare permanente per l’Esame delle questioni concernenti l’attività dell’Unione Europea” che impegna il Governo Regionale a presentare una lista di richieste al Governo centrale per l’inserimento, all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), degli interventi ritenuti indispensabili alla luce delle diverse audizioni effettuate.

“La risoluzione – aveva fatto sapere il presidente della Commissione EU Pippo Compagnone – è stata approvata a maggioranza, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e del PD che, pur condividendo quasi in toto l’elenco degli interventi suggeriti, hanno ritenuto di non dover approvare il testo definito per la presenza di un chiaro riferimento alla realizzazione del Ponte sullo Stretto che rimane per noi e per tutti i soggetti auditi nel corso di questi lunghi mesi di lavoro, un’opera indispensabile per la Sicilia”.

Tra i soggetti ascoltati in questi mesi ci sono stati i rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni sindacali e Confetra Sicilia (Confederazione nazionale dei trasporti).

Le reazioni a destra

E sulla materia si è espresso anche lo stesso Salvini quale leader del Centro destra di fatto racogliendo il testimone anche del Ponte da Silvio Berlusconi “L’Italia ha bisogno di lavoro, di velocità, di viaggiare in sicurezza. Noi diciamo sì al lavoro nel rispetto dell’ambiente, sì al futuro” ha deto proprio Salvini, dopo il vertice tra i presidenti delle regioni Calabria e Sicilia che hanno chiesto il Ponte sullo Stretto.

“Un’iniziativa positiva, che va nella direzione auspicata da Forza Italia. Una grande opera come il Ponte rilancerebbe il Sud, e creerebbe sviluppo, occupazione, crescita, turismo e opportunità. Non possiamo perdere questa storica occasione, non ci siano veti per una infrastruttura strategica per l’intero Paese. Il presidente Draghi saprà trovare sintesi ed equilibrio” commenta Matilde Siracusano, deputato di Fi.

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