Suonano a lutto le campane della viabilità del ponte Corleone, a Palermo. A causa della ben nota situazione strutturale del viadotto di viale Regione Siciliana, è stata necessario ridurre la sede stradale anche della carreggiata in direzione Trapani. Oltre al traffico in uscita, si paralizza così quello in entrata. Nulla di strano che, già dalle prime luci del mattino, la circolazione stradale sia completamente in tilt sia in direzione Catania che in quella opposta. Code di diverse centinaia di metri in entrambe le sponde del raccordo del capoluogo siciliano. Ciò con buona pace di chi, ogni giorno, si troverà a passare in zona.
Una situazione che vi avevamo preannunciato già venerdì scorso. Fu il capogruppo della Lega Igor Gelarda, in quell’occasione, a ribadire la necessità di estendere le restrizioni, in seguito al risultato della relazione della Icaro Progetti, la ditta incaricata dal Comune di Palermo di eseguire i saggi sul ponte Corleone. Concetto ribadito lunedì, durante la nostra live, dal senatore di Italia Viva Davide Faraone. Un contesto nel quale l’esponente renziano ha invitato il commissario Matteo Castiglioni ad accelerare sull’iter progettuale relativo al raddoppio del viadotto e al consolidamento delle strutture esistenti.
Da capire il destino della bretella laterale in direzione Trapani. Se la limitazione alla viabilità sarà speculare a quello dello svincolo del carcere Pagliarelli, anch’essa potrà andare incontro ad una parziale chiusura. Un fatto che potrebbe far rivivere scene già viste sull’altro lato di viale Regione Siciliana, con un vero imbuto di traffico all’altezza della restrizione del ponte Corleone. Di fatto, a questo caos una soluzione non c’è, se non quella di eseguire i lavori di manutenzione e del raddoppio del ponte Corleone.
E a chiarirlo in modo preciso è stato lo stesso comune di Palermo, con una nota nella quale sostanzialmente la Giunta ha allargato le braccia, sostenendo che, per quanto i disagi siano chiarimente un problema, le limitazioni servono per garantire la sicurezza. Non esistono, di fatto, alternative credibili al ponte Corleone. Ciò alla luce delle restrizioni sul ponte Bailey e sul ponte Oreto, nonchè per le condizioni di via Villagrazia, unico tratto viario che consente di fare il giro e “schivare” il ponte Corleone. Una strada però stretta, forse troppa. Basta poco per paralizzare il traffico. Anche un muro rotto, come quello parzialmente crollato nei pressi della piazzetta della III Circoscrizione. Con la ripresa a pieno regime delle scuole e delle attività commerciali, transitare da lì sarà difficile.
Eppure, le restrizioni sono quanto mai necessarie. Ciò alla luce del verdetto emesso a dicembre dalla Icaro Progetti, ditta incaricata dal Comune di Palermo per verificare le condizioni strutturali del ponte Corleone. Una relazione che ha fornito un quadro dettagliato e allo stesso tempo deficitario della struttura di viale Regione Siciliana, in attesa da anni di lavori mai effettuati.
Problemi che hanno richiesto, di conseguenza, ulteriori limitazioni alla viabilità. Se il limite di velocità, da un lato, è stato alzato ad 60 km/h, è pur vero che la zona di transito sul viadotto si è ridotta ad una sola corsia. Un restringimento che inizia addirittura 250 metri prima del ponte Corleone. Un problema che finisce per creare un imbuto letale per la mobilità cittadina. Impedimento che costringe i palermitani ad incolonnarsi all’altezza del Baby Luna e, adesso, all’altezza della strettoia di Villagrazia. Davvero un giovedì nero per Palermo e la sua viabilità.