“E’ stata ignorata una mia interrogazione, risalente a sei mesi fa, in cui chiedevo un’audizione alla presidente della IV Commissione sullo stato del ponte Corleone”. Questo, in sintesi, è quanto denuncia la deputata regionale del M5S Roberta Schillaci.
Un attacco, quello rivolto alla collega di Diventerà Bellissima Giusy Savarino, all’alba della perizia emessa dalla Icaro Progetti. Le analisi, frutto del lavoro dell’azienda incaricata dei carotaggi, ovvero la Laboratori Riuniti, hanno palesato un quadro decisamente deficitario per la struttura di viale Regione Siciliana. Situazione frutto dei ritardi conseguiti sia sui lavori di manutenzione, sia sul progetto del raddoppio, sul quale si è reso necessario addirittura il commissariamento.
La “denuncia” di Roberta Schillaci (M5S)
Proprio sui tempi morti che hanno riguardato l’iter dei lavori sul ponte Corleone, la rappresentante dell’Ars lancia un attacco alle istituzioni regionali. “La salute della struttura, come confermerebbe la relazione tecnica della Icaro di cui ha parlato la stampa, sarebbe tutt’altro che buona. Cosa che del resto noi sospettiamo da tempo e che non fa altro che impensierirci ulteriormente. Proprio per fare il punto sulla vicenda, già sei mesi fa avevo richiesto un’audizione alla presidente della quarta commissione dell’Ars per mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori coinvolti in maniera diretta o indiretta nella vicenda”.
Una richiesta che, a quanto riferisce l’esponente pentastellata, sarebbe caduta nel vuoto. “Ad oggi – dice la parlamentare – a questa richiesta non abbiamo avuto alcuna risposta. Ciò nonostante abbia sollecitato la calendarizzazione dell’audizione. Tornerò a farlo. Di certo una soluzione non è il limite di velocità a 30 all’ora che, anzi, peggiora la situazione. Sappiamo bene che la Regine in materia non ha competenze dirette, ma è doveroso mettere tutti attorno ad un tavolo per studiare tutte le possibili soluzioni, anche straordinarie, considerata l’importanza della struttura che mette in collegamento due autostrade e quindi la Sicilia occidentale con quella orientale”
Quale futuro per il ponte Corleone
Una situazione, quella del ponte Corleone, che impone un cambio di passo. Un’azione chiesta con decisione dalla Icaro Progetti, azienda che è stata incaricata di comporre la relazione sullo stato del viadotto. I tecnici palesano alcune possibili soluzioni, chiaramente in senso restrittivo. “Chiudere gli innesti delle corsie laterali per evitare che i vecoli entrino trasversalmente nelle zone iniziali del ponte. Spostare le due corsie attualmente aperte al centro della carreggiata e non lateralmente verso l’interno. Questo in modo che il carico si ripartisca meglio fra le sei travi, mantendo il carico massimo per veicoli a 27 tonnellate. Si rileva che tale limitazione del traffico sia in realtà del tutto disattesa, in quanto molti TIR e mezzi pesanti percorrono il ponte. Spesso addirittura affiancati sulle due corsie”.
Limitazioni che, secondo i tecnici, devono iniziare ben prima del viadotto di viale Regione Siciliana.”E’ dunque importante che il Comune controlli il rispetto dell’ordinanza. Se non si riuscirà a garantire tale richiesta, si è costretti ad indicare, per ragioni di sicurezza, la necessità di una riduzione del passaggio ad unica corsia per carreggiata con limitazione a 44 tonnellate. La riduzione dovrebbe essere avviata molto prima dell’ingresso del ponte, in modo da fluidificare al massimo il traffico, che passerà da tre a una corsia. Non è infatti consigliabile che permanga lo stato attuale, in cui il ponte appare sovraccaricato”.
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