Le restrizioni in vigore nell’area del ponte Corleone, a Palermo, continuano a mietere danni non solo sul fronte della viabilità, ma anche su quello economico. Sono tante le attività commerciali messe in crisi dai restringimenti di carreggiata e dal relativo traffico quotidiano in viale Regione Siciliana. Limitazioni alla mobilità iniziate, poco prima di Natale, dal lato in direzione Catania e che poi sono state estese il 25 gennaio anche a quella in senso opposto. Imprese, negozi e perfino bar: le code scoraggiano in tanti con evidenti conseguenze sui fatturati degli imprenditori. Ciò in attesa del verdetto definitivo della Icaro Progetti, che dovrebbe quantificare gli interventi da eseguire per il consolidamento del viadotto.
Si lavora sul fronte ristori
Una situazione che ha spinto gli operatori economici a chiedere un dialogo con l’Amministrazione Comunale. Confronto per salvare il salvabile, anche con lo sguardo ad un futuro fatto di cantieri ed ulteriori disagi. Un’interlocuzione confermata dall’assessore alle Attività Produttive Cettina Martorana, a margine dell’incontro dedicato al mercato ittico di Palermo. “Stiamo lavorando sull’ipotesi di ristori nei confronti di quei soggetti che stanno subendo danni dalle restrizioni dettate dai cantieri. Stiamo facendo un lavoro con la commissione Attività Produttive. Speriamo nelle prossime settimane di potere concretizzare questo risultato.
Fatto confermato anche dal presidente della VI Commissione Ottavio Zacco. Il consigliere di Sicilia Futura annuncia un incontro con gli operatori economici, al fine di potere concordare una strategia condivisa. “Stiamo riconvocando la seduta di commissione, al fine di capire come intervenire dal punto di vista tecnico. L’obiettivo è trovare delle risorse e destinarle ai ristori per tutte quelle attività danneggiate dai cantieri. Un discorso che riguarda sia gli operatori economici nei pressi del ponte Corleone, che tutte le altre aree del capoluogo, come ad esempio via Sicilia. Un’operazione che si unirà allo sgravio fiscale relativo alla TARI e agli altri tributi comunali. Ci coordineremo con i commercianti già a partire dalla prossima settimana”.
L’appello degli imprenditori dell’area del ponte Corleone
In attesa che il Comune intervenga, per i commercianti rimane da affrontare un quadro difficile, soprattutto guardando a medio-lungo termine. Una brutta gatta da pelare, evidenziata anche da chi vive l’emergenza giorno dopo giorno. Come Marilena Fiore, imprenditrice e titolare del bar Baby Luna che, non più tardi del 29 gennaio, dichiarava quanto segue. “La situazione è rimasta sempre la stessa, anzi il calo di fatturato è aumentato rispetto al 70% ipotizzato prima. Temiamo che il quadro possa peggiorare ancora“.
Paure condivise anche dagli operatori economici di Villa Tasca e Bonagia, i quali a fine anno avevano annunciato la costituzione di un comitato civico. “I clienti hanno manifestato grosse difficoltà nel raggiungarci. Ci hanno chiesto servizi a domicilio ma, a nostra volta, siamo rimasti impantanati nel traffico. Abbiamo difficoltà enormi nel trasferire le merci. Siamo allo stremo. Rischiamo di mettere in cassa integrazione qualcuno”.
Le limitazioni al traffico
Restrizioni sul ponte Corleone che, alla luce del verdetto emesso a dicembre dalla Icaro Progetti, risultano necessarie. Una relazione che ha fornito un quadro dettagliato e allo stesso tempo deficitario della struttura di viale Regione Siciliana, in attesa da anni di lavori mai effettuati. Problemi che hanno richiesto, di conseguenza, ulteriori limitazioni alla viabilità. Se il limite di velocità, da un lato, è stato alzato ad 60 km/h, è pur vero che la zona di transito sul viadotto si è ridotta ad una sola corsia. Un restringimento che inizia addirittura 250 metri prima del ponte Corleone. Un problema che finisce per creare un imbuto letale per la mobilità cittadina. Impedimento che costringe i palermitani ad incolonnarsi all’altezza del Baby Luna e, da qualche giorno, all’altezza della strettoia di Villagrazia.
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