“La chiusura degli uffici del Polo Tecnico di via Ausonia, a Palermo, per l’interruzione della fornitura idrica non è addebitabile al caso o a una sfortunata coincidenza, ma è il risultato dell’inerzia dell’Amministrazione Comunale di Palermo”. Lo dice Nicola Scaglione del Csa-Cisal, commentando il provvedimento con cui il Comune di Palermo ha temporaneamente chiuso gli uffici tecnici di via Ausonia.
La denuncia del sindacato
“Da tempo si sapeva che l’autoclave aveva bisogno di manutenzione tecnica, ma nulla è stato fatto per evitare il guasto e il conseguente blocco dei servizi igienici che sono ancora più essenziali in un momento di pandemia”, prosegue la nota del sindacato.
“Evitare oltre al danno la beffa”
“Questa mattina sono stati effettuati alcuni interventi che si spera possano essere risolutivi e il rientro dei dipendenti in ufficio dovrebbe avvenire in breve tempo – continua Scaglione – Siamo inoltre intervenuti come Csa-Cisal per evitare oltre al danno la beffa, cioè l’obbligo del recupero delle ore per i dipendenti che in questa vicenda sono soltanto la parte lesa”.
In estate il caso dei condizionatori
Pochi mesi fa, in estate, fu il grande caldo a paralizzare il Polo tecnico del Comune. Il palazzone di otto piani di via Ausonia, a causa di un guasto ai condizionatori, fu svuotato per oltre un mese, coi dipendenti “costretti” allo smart working.
Adesso la nuova emergenza: il 28 ottobre si è rotto l’autoclave e il Comune non lo ha riparato, probabilmente perché i conti sono in rosso e si sta raschiando il fondo del barile, vista anche la recente inchiesta sul presunto falso in bilancio comunale che fa tremare Palazzo delle Aquile. Così oggi i dipendenti hanno avuto il via libera allo smart working di massa, sine die. I tempi per il ripristino del guasto, infatti, non sono ancora noti. E dal Comune, in evidente imbarazzo, nessuna replica finora.
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