Un anno se ne va, un altro se ne apre. Il 2022 è stato decisamente intenso per la politica palermitana. Il triplo impegno a pochi mesi di distanza (Comunali, Regionali e Nazionali) ha messo a dura prova le segreterie di partito, con diversi avvicendamenti al vertice ed equilibri che inevitabilmente sono cambiati con lo spirare del “vento”. In mezzo alla tempesta però, qualcuno è riuscito comunque a rimanere in lizza, mentre altri hanno subito un tonfo decisamente fragoroso.
I top del 2022 a Palermo
In una città come Palermo, afflitta da diverse emergenze e dalla ben nota condizione di sovraccreditamento che sta impoverendo i conti di Palazzo delle Aquile, il cambiamento era nell’aria. E gli elettori, il 12 giugno scorso, hanno deciso di premiare la compagine capitanata da Roberto Lagalla. L’ex Rettore dell’Università è sicuramente il protagonista del palcoscenico politico del capoluogo siciliano. Il sindaco ha avuto il merito di riportare in asse il Comune , almeno a livello burocratico, con l’approvazione del rendiconto 2021 e del bilancio di previsione 22-24 poi. Atti che, almeno sulla carta, permetteranno al capoluogo siciliano di avere maggiori margini di manovra con il Governo nazionale nella difficile partita che si giocherà sul piano di riequilibrio.
Fra i promossi figura Maurizio Carta. L’assessore all’Urbanistica ha avuto il merito di organizzare l’edizione 398 del Festino con pochi soldi a disposizione. Una macchina che, sebbene a corto di olio e benzina, è riuscita ad operare, con un motore che ha funzionato al meglio delle sue possibilità. Per lui, in chiave 2023, l’ardua sfida da affrontare sarà sicuramente relativa alle opere del tram e alla riduzione del traffico, atavico problema del capoluogo siciliano.
Al contempo, potranno essere contenti del proprio 2022 quelli che sono stati ribattezzati “I Tamajo Boys“, così soprannominati in virtù della loro vicinanza all’attuale assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo. Gianluca Inzerillo, Ottavio Zacco, Caterina Meli e Leopoldo Piampiano hanno avuto riconosciuto un ampio consenso elettorale, che ha portato Forza Italia ad essere il primo partito a Palermo durante le scorse amministrative. Un peso testimoniato anche dalla presenza in Giunta di Aristide Tamajo, nel ruolo di assessore alla Scuola.
E lista dei promossi continua con..
Menzione, fra i promossi, per Fabrizio Ferrara. Il deputato regionale di Fratelli d’Italia è riuscito ad effettuare il grande salto a Sala d’Ercole, dopo essersi riconfermato qualche mese prima a Palazzo delle Aquile. Incarico abbandonato per senso di responsabilità, visto l’onere richiesto. Una scelta che non tutti, anzi, solo lui ha fatto fino a questo momento, lasciando il proprio posto a Teresa Leto.
Si può ritenere positivo il 2022 anche dell’ala palermitana del M5S. Il gruppo pentastellato, per quanto dimezzato a Sala delle Lapidi, ha ben figurato durante l’election day del 25 settembre, eleggendo alcuni deputati e senatori proprio nel territorio del capoluogo siciliano. Risultato di certo non pronosticabile fino a qualche giorno prima. All’interno del centrosinistra, è uno dei pochi partiti a potersi ritenere soddisfatto.
A chiudere, non in ordine di classifica, i profili dei promossi c’è sicuramente Totò Orlando. L’ex presidente del Consiglio Comunale, eletto in era Orlando, è riuscito a rimanere al centro della politica cittadina e con deleghe pesanti, come quella ai Lavori Pubblici o ai Servizi Cimiteriali. Sicuramente, Orlando si conferma una figura centrale nel progetto di Italia Viva, non presente formalmente in maggioranza ma sotto mentite spoglie, ovvero con la lista civica Lavoriamo per Palermo.
Nel 2023 però, per il partito dei renziani ci potrebbero essere importanti novità. Ricordiamo infatti che pende ancora il ricorso di Luisa La Colla che, in caso di vittoria, sostituirebbe Antonino Abbate rafforzando il pubblico centrista. Da non dimenticare poi il patto federativo con Azione, che potrebbe portare alla formazione di un intergruppo. Leonardo Canto e Fabrizio Ferrandelli attendono. All’orizzonte si potrebbe prospettare una manovra come quella con Sicilia Futura nella scorsa consiliatura. E, quasi certamente, l’ex presidente del Consiglio Comunale potrebbe essere centrale nel processo.
I flop del 2022 a Palermo
Passando adesso a chi scende, sarebbe troppo facile inserire nella lista l’ex sindaco Leoluca Orlando e il suo braccio destro Giusto Catania. La “Caporetto” del centrosinistra è evidente anche dal risultato elettorale raggiunto in tutte e tre le grandi tornate elettorali. La visione, evidentemente, non ha convinto fino in fondo i palermitani che non solo hanno preferito Roberto Lagalla a Franco Miceli, ma hanno anche cancellato Sinistra Comune dal panorama politico. Una disfatta nella quale, a dover portare la croce, sarà Fabio Giambrone. L’ex vicesindaco dovrà guidare il PD all’opposizione in questa consiliatura. Compito non facile, visto l’attuale equilibrio di Sala delle Lapidi.
In una stagione vittoriosa per il centrodestra, la Lega ha più di qualche ragione per non essere soddisfatta. Il partito ha ottenuto un risultato ben al di sotto delle aspettative, con soli tre consiglieri eletti a Palermo e con un misero 4% ottenuto alle regionali, sufficente soltanto a riportare Vincenzo Figuccia all’Ars visto che, Marianna Caronia, è riuscita ad ottenere il pass per Sala d’Ercole solo attraverso il listino di Renato Schifani. Fra i più amareggiati l’ex capogruppo Igor Gelarda. Sconfitto alle comunali. Passato con Cateno De Luca per le Regionali e battuto in volata dal sindaco di Cerda Salvo Geraci. Caduto infine anche nelle elezioni amministrative a Partinico. Un anno horribilis per l’ex esponente del Carroccio, chiamato a rimettere insieme i pezzi in vista del futuro.
L’elenco degli sconfitti prosegue con..
Stesso discorso va fatto per l’UdC. La compagine centrista non può certamente essere contenta delle percentuali a Palermo. Fatto dimostrato dalla necessità di ripiegare e tornare alla corte di Totò Cuffaro che, con la sua Nuova DC ed insieme all’appoggio dei lombardiani, ha tenuto in piedi il polo moderato, riportando lo scudo crociato a Sala delle Lapidi prima e a Sala d’Ercole poi.
A proposito di sconfitti, a fare da portabandiera della categoria non può che essere Fabrizio Ferrandelli. Nonostante il risultato lusinghiero dell’ultima tornata elettorale ottenuto da +Europa infatti, l’ex candidato sindaco ha subito la terza sconfitta consecutiva, battuto alle amministrative sia da Roberto Lagalla che da Franco Miceli. Tonfo a cui è seguito quello alle elezioni nazionali, sconfitto nel collegio di Napoli San Nicola L’Arena. Per lui rimane la consolazione di rimanere a Sala delle Lapidi e di poter sperare in un 2023 da protagonista con il patto federativo con Italia Viva. Ciò con un occhio lungo alle prossime elezioni europee.
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