Un medico e un vigilante della Ksm sono stati picchiati da un uomo di 32 anni al pronto soccorso dell’ospedale Policlinico di Palermo. I due aggrediti sono stati medicati dagli stessi colleghi. La prognosi per entrambi è di sette giorni. L’uomo è andato in escandescenza nell’area di emergenza pare per questioni legate ad un proprio parente che era ricoverato nel nosocomio. Sono intervenuti gli agenti della polizia di stato che hanno bloccato il palermitano e lo hanno denunciato.

Un escalation di violenza

Questo è l’ennesimo episodio di violenza che si consuma ai danni di operatori e medici degli ospedali palermitani. Nel novembre scorso la casa di cura Triolo Zancla venne danneggiata dai parenti di una giovane di 21 anni che era stata portata in clinica per un controllo. Durante l’esame il medico si è accorto che il bimbo in grembo era morto. Non appena la notizia è stata comunicata ai familiari alcuni parenti hanno fatto irruzione distruggendo arredi e l’ascensore e aggredendo anche due sanitari.

La preoccupazione degli addetti ai lavori

Il mese scorso, proprio per questi continui episodi, intervenne il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, che come membro della Federazione nazionale Fnomceo chiese un incontro urgente al prefetto di Palermo per valutare insieme ai rappresentati di categoria interventi concreti che potessero frenare un fenomeno che “non è più degno di un Paese civile”.

Atti di violenza contro i professionisti della sanità

“Trovare le soluzioni per frenare le violenze che accadono in tutte le aree di primo soccorso, dagli ospedali alle guardie mediche, – aveva detto Toti Amato – è un’emergenza che si continua a sottovalutare. Ogni insulto, minaccia o violenza è un fatto gravissimo, puntualmente denunciato dai 106 ordini dei medici italiani, ma ci sono altrettanti casi meno eclatanti che segnalano un atto di violenza ogni tre giorni contro i professionisti della sanità. Non possono e non devono più passare inosservati”.

 

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