- Il Policlinico riduce le degenze dedicate a persone colpite dal covid
- Passano da 96 a 63 i posti letto covid
- Riorganizzazione dei reparti e percorsi di accesso indipendenti
Anche a Palermo si inizia a respirare aria di ritorno alla normalità. Al Policlinico Paolo Giaccone sono stati riconvertiti 33 posti letto per pazienti no covid. L’azienda, infatti, in una logica di rete provinciale coordinata dall’Assessorato alla Salute, segue l’andamento dei contagi e riduce le degenze dedicate a persone colpite dal covid.
Da 96 a 63 i posti letto covid
Così al Policlinico passano da 96 a 63 i posti letto covid all’interno dell’AOU Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. L’azienda ospedaliera universitaria ha rimodulato l’organizzazione interna sulla base del decremento dei contagi registrati in questi giorni. L’attenzione rimane alta e l’AOU continua a mantenere un assetto che consente di assistere i pazienti covid, ma ha scelto di rispondere tempestivamente alla necessità di assicurare continuità assistenziale ai pazienti no covid, garantendo al tempo stesso un maggiore respiro all’area di emergenza del pronto soccorso che in questo periodo ha dovuto fronteggiare un elevato numero di accessi. Una situazione comune in tutti i pronto soccorsi della provincia.
Cambia l’organizzazione dei reparti
Una riorganizzazione che consente, così, di riattivare il plesso 23 – attuale sede di posti covid – aprendo nuovamente i 20 posti di Medicina a pazienti no covid, grazie a percorsi di accesso indipendenti. Qui sarà temporaneamente trasferita anche l’UOC di Gastroenterologia per l’avvio di alcuni lavori di ristrutturazione nel plesso della clinica medica 1 dove attualmente è collocata.
Verso la ripresa progressiva delle altre attività
“Il nostro proposito – sottolinea il commissario dell’AOU Policlinico Paolo Giaccone Alessandro Caltagirone – è quello di rispondere alle esigenze assistenziali rispettando da un lato le necessità che possono derivare dall’evolversi dei contagi, ma al tempo stesso garantendo la ripresa progressiva delle altre attività. Tutto ciò si inquadra in un contesto complessivo di ristrutturazioni che procedono su più fronti per velocizzare quel rinnovamento strutturale volto a rendere i reparti più confortevoli perché consapevoli che anche tali aspetti sono parte integrante di un percorso di cura e di umanizzazione degli spazi”.
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