“La polemica sui rimborsi chilometrici dei forestali è l’ennesimo attacco gratuito alla categoria, l’ennesimo polverone che va a oscurare il fatto che a questi lavoratori non si rinnova il contratto di lavoro dal 2001 e i loro salari , bloccati dalla Regione che non ha recepito il contratto nazionale, sono i più bassi d’Italia”. Lo scrivono in una nota congiunta Alfio Mannino e Tonino Russo, rispettivamente segretario della Flai Sicilia e segretario della Flai di Palermo. I due sindacalisti aggiungono che “lungi dall’essere un privilegio, il rimborso chilometrico è un ripiego per il fatto che l’amministrazione forestale non mette a disposizione i mezzi di trasporto per lo spostamento dei lavoratori”. Mannino e Russo specificano che “la questione è regolamentata dall’art. 54 del contratto collettivo nazionale di lavoro e dall’art. 16 del contratto regionale”. “Chi conosce bene il comparto e la montagna – affermano ancora- sa che percorrere ogni giorno chilometri e chilometri di strade dissestate comporta un consumo alto di carburante e un costo non indifferente per la manutenzione dei mezzi personali . Altra cosa- specificano- è recarsi da casa al lavoro nelle strade asfaltate della città”. I due esponenti sindacali ricordano che “da anni la Flai chiede il rinnovo del contratto di lavoro ormai in alcuni punti vecchio e superato, cosa che potrebbe far fare chiarezza su tanti aspetti che spesso sono oggetto di attacchi mediatici incomprensibili. È inaccettabile- affermano Mannino e Russo- che si continuo a puntare il dito su una categoria di lavoratori che percepiscono salari bassissimi, che lavorano dai tre ai sei mesi annui e che sono costretti a utilizzare una parte cospicua del loro salario per risistemare i propri mezzi di trasporto consumati nelle strade sterrate di montagna”. I segretari della Flai Sicilia e di Palermo specificano che infine l’accordo del 2002 a cui si fa riferimento in articoli di stampa dei giorni scorsi, “non comporta nessun aggravio di spesa, ma semplicemente tiene conto della peculiarità del servizio antincendio che per la sua organizzazione abbisogna di squadre dislocate sul territorio dei vari distretti forestali. Pertanto, mentre i lavoratori della manutenzione lavorano nel proprio comune di residenza o iscrizione- concludono- quelli dell’ antincendio per esigenze dell’amministrazione forestale devono recarsi nelle postazioni distrettuali che abbracciano diversi comuni. Tutto potrebbe essere evitato se fossero messi a disposizione i mezzi aziendali”.