Palermo

45 anni dopo “Il delitto Mattarella”, ecco la storia immaginaria se la realtà non basta

Sono passati 45 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana, e ancora oggi siamo qui, nel limbo del “non lo sapremo mai”. La verità giudiziaria, che dovrebbe essere il faro nelle nebbie della storia, ci ha lasciato al buio. Nessun nome certo per gli esecutori materiali, solo ipotesi, ombre e silenzi. A questo punto, non ci resta che affidarci all’immaginazione.

La storia non si fa con l’immaginazione

Ed è proprio qui che emerge l’amarezza. Perché la storia non si fa con l’immaginazione, e di questo passo rischiamo di non lasciare nulla di serio, di tangibile, di vero su questa vicenda per chi verrà dopo di noi. Nessuna lezione, nessun monito, solo una pagina sbiadita di cronaca nera.

Eppure, Piersanti Mattarella è stato ucciso davvero, quel maledetto 6 gennaio 1980. Era un uomo che sognava una Sicilia diversa, una terra dove legalità e sviluppo non fossero solo slogan da campagna elettorale. Se non fosse stato assassinato, forse avrebbe davvero potuto cambiare le sorti della nostra vita e della nostra regione.

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Podcast omicidio Mattarella

Un esercizio creativo come forma di commemorazione

Con questo podcast non pretendiamo di fare giustizia, né di scrivere la storia. È un esercizio creativo, un modo inedito per ricordare una figura che meritava molto di più di quello che il destino (e la cronaca) le hanno riservato. Abbiamo dato un nome di fantasia all’esecutore, immaginato le fasi salienti di quel delitto e costruito una narrazione basata su documenti processuali e spunti di cronaca recente.

Non c’è nulla di vero, ma forse qualcosa di verosimile. E lo pubblichiamo oggi, non con leggerezza, ma come un tentativo di commemorazione diversa. Perché se la giustizia tace, almeno noi possiamo fare rumore.

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Un podcast amaro ma necessario

L’ironia con cui ci muoviamo in questo racconto non è cinismo, ma il riflesso di una realtà che sembra rassegnata al mistero. Vogliamo invitare all’ascolto non solo per intrattenere, ma per riflettere su quanto poco ci rimanga di certo su questa storia, e quanto sia importante non dimenticarla.

Ascoltateci e condividete i vostri pensieri. Perché ricordare, anche in modo insolito, è sempre meglio che lasciar cadere tutto nell’oblio.

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