Le riserve disponibili per la distribuzione idrica nelle reti dei 47 Comuni della provincia di Palermo affidati in gestione ad Amap hanno raggiunto livelli di allerta. Ciò per effetto del regime climatico della passata stagione autunnale e dell’inizio della corrente stagione invernale, caratterizzato da scarse precipitazioni produttive e temperature ben al di sopra delle medie.
Le piogge della prima metà del mese di gennaio non hanno finora apportato significativi aumenti dei livelli degli invasi con situazioni di particolare criticità nei serbatoi Rosamarina, Scanzano e Piana degli Albanesi in cui si registra una diminuzione dei volumi di circa un terzo rispetto allo scorso anno. Abbassamenti si registrano anche nei livelli delle falde idriche sotterranee di tutta la provincia con riduzione delle portate rese dalle sorgenti e dai pozzi.
Un quadro definitivo della situazione si potrà delineare solo al termine della corrente stagione produttiva, che in genere coincide con la fine del mese di aprile. Nell’attesa Amap sta adottando, in via precauzionale, un programma di riduzione delle portate prelevate dagli invasi e dalle fonti con consequenziali abbassamenti delle pressioni nelle reti gestite.
Analoghe riduzioni delle consegne agli Acquedotti Montescuro Est e Ovest sono state operate dal gestore di sovrambito Siciliacque per far fronte alle gravi condizioni di scarsità idrica in cui versa l’invaso Fanaco.
Allo stato attuale le riduzioni delle pressioni interessano:
La situazione degli approvvigionamenti viene costantemente monitorata da Amap al fine di apportare i necessari correttivi e ridurre al minimo, per quanto possibile, i disservizi agli utenti.
L’Amap riporta anche due tabelle di confronto dalle quali si evincono due dati fondamentali: la netta riduzione negli invasi di Piana degli Albanesi, Poma, Scanzano e Rosamarina nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2023 e l’1 gennaio 2024 ed il confronto aggiornato al 15 gennaio, ovvero dopo le piogge di inizio anno.
Le precipitazioni hanno determinato un incremento inferiore al 3% dei volumi lordi quindi – come fa notare l’azienda municipalizzata – non interamente utilizzabili.