Pnrr, Regioni e comuni in difficoltà per blocco assunzioni. La Sicilia si presenta con le armi spuntate alla prova fatidica del Pnrr. E’ stato questo l’argomento della puntata di Casa Minutella. La nostra regione rischia di perdere le risorse assegnate dall’Unione europea per la ripartenza post covid. I problemi del nostro territorio sono tanti: si parte dalla mancanza di personale adeguato a gestire le procedure, per arrivare sino al blocco delle assunzioni imposto dal governo nazionale. Nel bel mezzo, ci sono già decine di bandi scaduti a cui gli enti locali siciliani non hanno potuto partecipare.
Pnrr, “blocco assunzioni penalizza la Sicilia”
Il vicepresidente dell’Ars, Angela Foti, intervenuta a Casa Minutella, ha difeso l’operato dell’Assemblea regionale, puntando il dito contro alcune incongruenze disposte da Palazzo Chigi. Per quel che riguarda la necessità di irrobustire l’esercito del personale regionale, secondo Foti “L’Assemblea regionale ha fatto tutto quello che poteva fare. Anche il governo, perché in fatto di assunzione di personale era stata fatta un’attività che prevedeva, già a partire dallo scorso anno, i concorsi per la regione. Non un carico di personale in più ma un carico che corrispondeva a specifici parametri. Però, Roma ci ha imposto un accordo a gennaio dello scorso anno, un accordo che ha bloccatole assunzioni per il personale dirigenziale e per il personale”. Il blocco, spiega il vicepresidente dell’Ars, riguarda la regione , “ma la stessa cosa vale per i Comuni e per le nostre partecipate, anche i consorzi di bonifica”. Da qui, secondo la lettura del vicepresidente dell’Ars, si dovrebbe partire per mettere in condizione la Sicilia, attraverso le sue articolazioni territoriali, di partecipare ai bandi del Pnrr
La Sicilia alla prova del Pnrr, i progetti irrigui bocciati da Roma
Foti ricorda il caso dei consorzi di bonifica, finiti nel tritacarne per la bocciatura a tappeti dei fondi per la politica irrigua. “Quasi tutti i progetti dei consorzi vennero bocciati, non ammessi sulla base di criteri stabiliti in maniera unilaterale da parte del Mipaaf. Nessun accordo sui criteri venne fatto con le Regioni . Per questo in terza commissione abbiamo convocato il governo nazionale. Secondo noi i criteri per la pòlitica irrigua erano stati concordati con le regioni del Nord. Ma il problema dell’acqua lo abbiamo al Sud, e qui in Sicilia. Abbiamo così ottenuto di rinviare il problema a fine marzo”.
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