Pnrr Sanità, Razza “Agenas ha apprezzato il piano della Sicilia”. La Sicilia potrebbe essere la prima Regione a firmare il contratto col ministero della Salute per i fondi a valere sul Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato con le risorse del Recovery Fund, varato dall’Unione Europea per contrastare i danni della pandemia da Covid 2019. Per l’Isola sono previsti interventi per quasi 800 milioni di euro”. La notizia è stata data dall’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, intervenendo a ‘Casa Minutella’ su BlogSicilia. Razza ha anche comunicato che l’Agenas, in una riunione del 4 aprile, ha apprezzato il piano sulla sanità territoriale trasmesso nelle scorse settimane dall’assessorato. L’Agenas è l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. La Sicilia potrebbe firmare il contratto con il governo nazionale entro la fine di maggio.
“”Dico una cosa che mi ha fatto molto piacere – racconta l’assessore alla Salute – perché il giorno 4 si è fatta la prima riunione post presentazione del piano. Il direttore generale dell‘Agenas si è complimentato con la Regione, dicendo che quella della Sicilia è una delle migliori programmazioni tra quelle che sono state finora esaminate. Mi ha fatto piacere perché questo risultato è stato raggiunto grazie un lavoro di sinergia molto forte tra il governo da una parte e la Sesta Commissione dell’Ars. Abbiamo lavorato insieme con i direttori generali e con le parti sociali”. Per l’assessore, il segnale verde di Agenas è il segnale che in Sicilia, “quando si mette davanti il benessere dei cittadini si fanno delle buone scelte”.
Una piccola nota stonata, però c’è. E riguarda la fruizione dei fondi destinati alla sanità del territorio, da sempre nota dolente dell’intero sistema, sia nazionale, sia regionale. “Le reti del territorio sono il motivo per il quale in tutti questi anni, e in tutta Italia, la sanità non ha funzionato. Dagli utenti non è percepita come adeguata ed ospitale. Se non fosse stato così il governo nazionale non avrebbe deciso di destinare la parte più importante delle risorse della sanità proprio a questo, per creare dei posti che funzionano e che siano ospitali”.
“Alcuni interventi si possono fare presto . Tante volte ho chiesto ai direttori generali di uscire dalle loro stanze e andare a guardare cosa c’è nelle strutture che governate. Se lo fa l’assessore, a maggior ragione lo deve fare un direttore generale. Mi ha rammaricato, per esempio, che in alcune aziende sanitarie, sarà stata la pandemia, il fatto che alcune delle risorse già ho decretate e messe a disposizione non siano state utilizzate. Sto facendo una ricognizione, perché i cittadini devono sapere chi ha fatto bene chi ha fatto male”.