Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si confronterà con i governatori della Lombardia Attilio Fontana, della Toscana Eugenio Giani, dell’Umbria Donatella Tesei e del Lazio Nicola Zingaretti sull’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La tavola rotonda su “Le Regioni e il Pnrr”, organizzata da SocialCom in collaborazione con Comin&Partners e Jump, si terrà a Roma, mercoledì 27 aprile alle 17.30 nella Terrazza Civita in piazza Venezia 11.
Capire come spendere bene e in tempo i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e analizzare l’impatto dell’inflazione, dell’aumento dei costi delle materie prime e della guerra in Ucraina sugli obiettivi posti dal Piano, così da discutere una possibile rinegoziazione in sede europea della programmazione originaria. Questi alcuni degli argomenti al centro del dibattito a tutto tondo che vedrà protagonista il dialogo tra il governo nazionale e le Regioni e sarà chiuso da Vincenzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei.
A moderare il confronto sarà Gian Marco Chiocci, direttore di AdnKronos. Il saluto di apertura sarà affidato a Simonetta Giordani, segretario generale di Associazione Civita.
Pnrr e Zes, ultima chiamata per Palermo
Da qualsiasi lato la si voglia guardare, Palermo non è allo stato attuale un territorio attrattivo per le imprese. Non lasciano spazio al dubbio i dati emersi in occasione dell’incontro “Pnrr e Zes: infrastrutture e aree industriali per la Palermo del futuro”, organizzato nei giorni scorsi da Sicindustria Palermo e che ha messo attorno allo stesso tavolo imprenditori, rappresentanti delle Istituzioni e docenti universitari.
Performance delle reti di trasporto, Palermo agli ultimi posti in Italia
Palermo è agli ultimi posti in Italia come “performance delle reti di trasporto”: fatto 100 il dato nazionale raggiunge un punteggio di 20 sull’accessibilità stradale; 42 su quella ferroviaria; 105 su quella portuale; e 50 su quella aeroportuale. Solo per avere un’idea più nitida, Milano ha un indice di accessibilità stradale pari a 160; ferroviaria a 220 e aeroportuale a 170.
Aree industriali disconnesse dal tessuto metropolitano
Dati snocciolati da Tullio Giuffré, associato Strade, Ferrovie e Aeroporti dell’università Kore di Enna, e che già da soli basterebbero per descrivere una situazione insostenibile, “cui però si aggiunge – ha affermato il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello – anche il grado di totale disconnessione delle aree industriali rispetto al tessuto metropolitano, gap che oggi potrebbe essere superato grazie ai fondi del Pnrr e alle opportunità delle Zes, le Zone economiche speciali”.
Gli sforzi di Carini, Brancaccio e Termini Imerese per resistere
Un dato è certo: nonostante le difficoltà c’è un tessuto imprenditoriale che resiste e continua ad investire. Basti pensare che nelle tre aree industriali della città metropolitana (Carini, Brancaccio e Termini Imerese) si contano circa 1.700 imprese per un totale di oltre 10 mila dipendenti e un fatturato prodotto di circa 4 miliardi di euro.
Russello: “Ricostruire il tessuto produttivo della provincia”
“Gli imprenditori – ha aggiunto Russello – sono rimasti nelle aree industriali resistendo, nonostante la mancanza di servizi e l’assoluta inadeguatezza delle infrastrutture. Oggi c’è un allineamento siderale irripetibile: abbiamo le risorse finanziarie, le agevolazioni fiscali e player importanti che stanno cercando di allocarsi in Sicilia, come Rimed e Ismett. Ma occorre che tutti i tasselli vadano al proprio posto perché il rischio è che crolli l’intero sistema. Per questo come Sicindustria chiediamo che si istituisca un tavolo di confronto periodico che coinvolga non solo imprenditori e istituzioni, ma anche gli ordini professionali che possono dare un supporto alla progettazione. Se si riesce a ricostruire il tessuto produttivo della provincia e a interconnetterlo con il resto del territorio, tutta la collettività ne trarrà vantaggio”.
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