“Bene la norma che destina il 40 per cento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza al Sud”. Lo afferma il vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, coordinatore della commissione Affari europei e internazionali della Conferenza delle Regioni, esprimendo il proprio apprezzamento per l’approvazione (nelle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera), su proposta del ministro Mara Carfagna, dell’emendamento al decreto governance e semplificazioni che stabilisce che il 40 per cento delle risorse europee previste per l’Italia dal Pnrr dovrà essere destinato al Mezzogiorno.
“L’impegno del ministro per il Sud e la coesione territoriale – prosegue l’esponente del governo Musumeci – consentirà al Mezzogiorno e alla Sicilia di avviare il percorso di recupero del divario del Paese. L’Italia può ripartire solo se il Mezzogiorno inizia a crescere e per farlo ha bisogno di investimenti in infrastrutture strategiche, materiali e immateriali per decenni dimenticate”.
Intanto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino denuncia “il silenzio della Regione sulla progettualità Pnrr e nessun confronto con le parti sociali. Musumeci faccia chiarezza sullo stato dell’arte perché i finanziamenti non vadano perduti o sprecati”. Mannino richiama il presidente della Regione per un confronto con le parti sociali. “Non ci è dato sapere con quale progetti si intende captare i finanziamenti. E la complessiva stagnazione dell’azione politica ci fa temere il peggio, cioè che grandi opportunità possano sfumare”.
“Ci aspetteremmo – aggiunge Mannino – un governo regionale e un’amministrazione alacremente al lavoro su una progettualità condivisa con le forze sociali. Mancano invece entrambi gli elementi: progettualità e condivisione”.
Il segretario della Cgil chiede al Presidente della Regione Nello Musumeci “chiarezza e trasparenza sullo stato dell’arte. Non vorremmo ritrovarci a settembre – sottolinea – in una situazione di inadempienza o, forse ancora peggio, con una progettualità che non segua le linee di un piano di sviluppo sostenibile della Regione in grado di creare occupazione duratura e prospettive per le generazioni future, come l’iniziativa europea indica e – conclude il segretario della Cgil – secondo le direttrici principali del Pnrr, cioè innovazione, transizione energetica e digitale, ambiente, trasparenza”.
“Utilizzare i fondi del Pnrr destinati alla Sicilia per riorganizzare il sistema sanitario regionale, potenziando la medicina del territorio, dall’assistenza domiciliare alle case e agli ospedali di comunità”. È la posizione con cui la Cisl siciliana, rappresentata dai segretari generali della Cisl, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Funzione pubblica, Paolo Montera, si è presentata ieri al confronto con l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, sulle questioni più urgenti che riguardano la Sanità siciliana.
Accompagnato dall’assessore Marco Falcone e dal vicario del gabinetto Eugenio Ceglia, il governatore Musumeci ieri ha posto al tavolo ministeriale 7 temi: Ponte sullo Stretto, Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’autostrada Ragusa-Catania, il Piano di riqualificazione delle strade provinciali, la trasformazione in hub del porto di Augusta, il Consorzio autostrade siciliane e la bonifica della zona Falcata di Messina.