“Qui dove si sono incrociate le storie di Placido Rizzotto, di Pio La Torre e del generale Dalla Chiesa, non ci possono essere zone d’ombra, non ci possono essere lati oscuri. Corleone è ancora crocevia di forze che si contrappongono e respingono, mafia e antimafia, progresso e sottosviluppo, diritti e sfruttamento, occupazione e disoccupazione, buona politca e malapolitica. La lotta e l’impegno tra chi vuole uno sviluppo libero dalla mafia e dalla cattiva politica e chi vuole tenere questa terra in condizioni di sottosviluppo ancora continua”.
Lo ha detto questa mattina Mario Ridulfo, Cgil Palermo, intervenendo alla commemorazione di Placido Rizzotto al cimitero comunale, davanti alla tomba dove sono stati composti i resti del suo corpo, trovato il 7 luglio 2009 all’interno di una foiba di Rocca Busambra, dopo una lunga indagine condotta dagli uomini della Polizia di Stato in servizio presso il commissariato Ps di Corleone.
All’iniziativa per il 68° anniversario di Placido Rizzotto sono intervenuti il segretario della Cgil di Corleone, Cosimo Lo Sciuto, il nipote omonimo Placido Rizzotto e Mario Ridulfo, che ha ricordato la figura del sindacalista ucciso il 10 marzo del 1948.
“Placido Rizzotto non è stato solo un uomo i cui resti finalmente hanno trovato pace. Placido Rizzotto, non è solo il nostro passato, è soprattutto il nostro presente, è il nostro futuro. Noi siamo qui perché qui c’è il simbolo di una idea diversa di società, di morale, di etica, di impegno. Una idea che propugna una società libera dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo – ha dichiarato Mario Ridulfo – Noi siamo qui per ribadire il nostro personale impegno, di quello della Cgil, del movimento delle sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, ad essere coerenti con l’esempio che Placido e gli altri compagni assassinati in quegli anni, dalla mafia e dal potere mafioso, ci hanno lasciato. Corleone è stato un crocevia tragico della storia non solo della Sicilia, ma dell’Italia intera. Qui, capitale dei fasci siciliani si è combattuto un nuovo risorgimento per la speranze tradite dei contadini di Corleone e qui è continuata la lotta di resistenza dei partigiani che come Placido tornati a casa hanno continuato a combattere, con le parole, con la forza delle idee, a pugni nudi, contro padrini e padroni”.
Al centro multimediale di Corleone sono state lette le poesie degli alunni delle scuole, che hanno realizzato scritti e manifesti dedicati al sindacalista di Corleone. Ricordata anche la figura di Rizzotto partigiano. “Siamo partiti da una famosa frase di Gramsci: “Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti” – dice Cosimo Lo Sciuto – Ai ragazzi abbiamo spiegato che il messaggio di Rizzotto, molto attuale, è quello di non essere indifferenti, di essere protagonisti della propria storia, come fece Rizzotto da partigiano e da contadino e come fecero migliaia di contadini che sfidarono la mafia e il domino degli agrari di Corleone”. Alle iniziative hanno partecipato i familiari di Rizzotto, le cooperative sociali “Placido Rizzotto e non solo”, “Lavoro e non solo”, il centro Pio La Torre, l’Anpi, la direzione didattica statale “C.F.Aprile”, la scuola media “G.Vasi”, le scuole superiori di Corleone.
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