Lndc Animal Protection scende in campo con i propri legali per sporgere denuncia sull’uccisione di un pitbull, senza microchip, trovato senza vita nella zona del Foro Italico di Palermo tra domenica e lunedì scorso, ucciso a coltellate da un autore al momento sconosciuto.
Animal Protection mette a disposizione di chi possa collaborare con informazioni utili per risalire al colpevole di questo reato questa e-mail.
Rosati, “Ci auguriamo che indagini possano far luce sul reato”
“Questo assassino, se tale non fosse stato, avrebbe potuto chiamare in caso di difficoltà con il cane, le Forze dell’Ordine che sarebbero così potute intervenire – come poi successo quando il cane è stato trovato purtroppo già morto – per assicurare all’animale protezione e cure presso strutture idonee ad ospitarlo, eliminando così ogni possibile pericolo”, ha affermato la presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati. “Ci auguriamo che le indagini in corso, con l’ausilio delle immagini delle telecamere al vaglio delle Forze dell’Ordine intervenute sul caso, portino il prima possibile alla luce le dinamiche del reato”.
L’associazione, che da anni porta avanti campagne di sensibilizzazione e formazione sui molossoidi, ricorda alla cittadinanza che, al di là di tutti i pregiudizi, si tratta di cani particolarmente fragili, che si sottomettono completamente all’umano e, se nelle mani sbagliate, possono diventare di difficile gestione. Chi conosce e ama gli animali sa che non esistono “cani cattivi” ma sempre e solo “cattivi proprietari”.
La rabbia di Ferrandelli, “Al lavoro per prendere responsabile”
“È con sgomento e rabbia che comunico che tra la notte e il giorno del 19 agosto è stato ritrovato un pitbull morto a seguito di un accoltellamento nella zona del Foro Italico. Un gesto assolutamente inaccettabile e da condannare perché del tutto ingiustificabile”. Ha detto l’assessore comunale al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli.
L’assessore, che nei giorni scorsi ha iniziato peraltro una campagna contro l’abbandono degli animali, ha proseguito: “Anche qualora l’aggressività del Pitbull avesse potuto costituire un problema per il territorio, così come è accaduto centinaia di volte, saremmo intervenuti sul posto con i nostri operatori assicurandolo alla protezione e alle cure delle nostre strutture veterinarie presso il canile ed eliminando così ogni sorte di pericolo”.
Racconta Ferrandelli: “Purtroppo, l’immediato intervento della squadra del canile municipale, attivata dalla Polizia municipale su segnalazione delle volanti della polizia di stato intervenute sul posto, che ringrazio, non è servito per salvare il randagio, non microchippato, probabilmente morto sul colpo dopo il fendente ricevuto dal costato destro fino al polmone, come ha stabilito anche la prima relazione del veterinario della struttura sanitaria presso il canile di Palermo”.
Ferrandelli assicura: “Siamo a lavoro affinché il responsabile venga presto individuato e, in questa direzione, ho attivato il Comando della Polizia municipale per fornire il proprio supporto alle indagini attraverso le immagini delle telecamere attive nella Control room, interrogatori e sopralluoghi sul posto. Invitiamo quanti sanno o hanno visto a contattare noi o la rete delle associazioni animaliste sul territorio al fine di dare un contributo alle indagini”.
E conclude: “Noi non intendiamo mollare la presa e siamo determinati ad andare fino in fondo nella tutela dei diritti degli animali e in rappresentanza di una città che non ha questo volto feroce e spietato”.
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