Le piste ciclabili a Palermo esistono, funzionano o no? Sono sicure? Si possono percorrere in tranquillità? Abbiamo dato la parola a chi ogni giorno percorre quei sentieri, spesso soltanto delimitati da strisce di vernice ormai sbiadita o da mattoni rossi. Diciamolo subito: agli occhi di chi ha visto e pedalato sulle ciclabili nelle grandi capitali europee, la rete delle pseudo piste palermitane è uno sconquasso a cielo aperto, un piccolo mezzo disastro. L’inchiesta è andata in onda a “Sicilia”, il programma di inchieste condotto da Emiliano Di Rosa su Video Regione, canale 14 del digitale terrestre.
Inchiesta on the road sulle ciclabili a Palermo
Per conoscere la verità sulla mobilità dolce a Palermo siamo andati in giro, a due ruote, lungo quei tracciati che vengono indicati come piste ciclabili o corsie preferenziali nel capoluogo siciliano.
Ciclabili o non ciclabili, però, le strade di Palermo versano in cattive condizioni. Asfalto sfondato, buche e trappole di ogni genere, radici di alberi che crescono sotto le strade e creano dei veri e propri trampolini mortali. Insomma per le manutenzioni siamo all’anno zero. Con problemi di sicurezza per pedoni e ciclisti.
Per non parlare del traffico: vero dramma cittadino. Così in molti, nonostante le piste non siano un granchè preferiscono le due ruote, bicicletta o monopattino, decidendo con ardimento di percorrere quel calvario delle ciclabili
Viale Campania, la carrera messicana a due ruote
Alcuni tratti delle ciclabili palermitane sono delle vere e proprie carrere messicane. E’ il caso dello snodo di viale Campania. Sembra quasi la mappa di un video game da microcar. Quel tratto di ciclabile che congiunge il centro alla periferia racchiude in un pugno di metri un dedalo di distributori di benzina, svincoli e segmenti a forca che rendono il percorso del ciclista pericoloso e infido.
Ci sono poi delle situazioni incomprensibili. Prendiamo la centralissima via Libertà. Il primo tratto di ciclabile si percorre sul marciapiede in entrambi i sensi di marcia. Poi, arrivati a Piazza Croci, la ciclabile finisce sull’asfalto e si insinua a fianco di bus, auto e taxi lungo i percorsi cittadini. Si può considerare un tratto sicuro?
Insomma tutti hanno ragione e tutti hanno torto. Con i ciclisti che si lamentano della poca attenzione di chi percorre la strada a quattro ruote e della scarsa manutenzione di quei tracciati che dovrebbero permettere ai palermitani di abbandonare le auto e dire addio alle emissioni inquinanti. Nonostante tutto, il popolo dei ciclisti è in crescita. Una nuova cultura ambientale si diffonde e non si arrende allo sfascio della strade cittadine.
Dalla UE 7,5 milioni per le piste ciclabili
A leggere i documenti ufficiali, il piano della Mobilità dolce a Palermo, che risale al 2015, prevede 50 chimoletri di ciclovie. Altri 28 chilometri dovrebbero essere realizzati adesso grazie ai fondi del PNNR. Dalla Ue arriveranno 7,5 milioni di euro. Con questi soldi si dovranno creare 10 km di piste ciclabili entro il 2023 e gli altri i 18 km entro il 2026. Si prevede di collegare il campus universitario, le reti ospedaliere del centro e i principali attrattori culturali della città
Speriamo che questi soldi e queste piste ciclabili non facciano la fine della Greenway Palermo Monreale. Per quel circuito vennero stanziati 4 milioni e 700 mila euro. In cinque anni sono stati spesi soltanto 350 mila euro e il progetto è stato abbandonato.
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