Il Consiglio comunale di Palermo è stato teatro ieri di una protesta simbolica da parte dell’opposizione per la chiusura della piscina comunale, con conseguente sospensione delle attività delle società natatorie cittadine. La consigliera Giulia Argiroffi del gruppo Oso si è presentata in Aula con una piccola piscina gonfiabile per bambini, armata di occhialini, che ha posizionato sul banco del governo cittadino. Un gesto plateale per evidenziare ancora una volta, come ha spiegato l’esponente di minoranza, la mancanza di valide alternative alla piscina comunale, il cui cantiere di ristrutturazione partirà il prossimo 20 agosto, secondo quanto comunicato dall’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Orlando.
La sospensione dei lavori
La protesta della consigliera ha creato scompiglio costringendo il presidente del Consiglio Giulio Tantillo a sospendere i lavori. Ma era solo il seguito di quanto avvenuto il giorno prima, quando la stessa Argiroffi insieme a tre rappresentanti del Movimento 5 Stelle si erano ritrovati davanti alla struttura del Pallone, ex sala stampa dei Mondiali di calcio Italia ’90, prima soluzione alternativa individuata dal Comune. In quell’occasione, con tanto di taglio ironico di un nastro, era stata inaugurata la piccola piscina gonfiabile poi portata in Consiglio.
Le critiche all’amministrazione comunale
“Da due anni l’amministrazione ci prende in giro – aveva attaccato il consigliere 5 Stelle Giuseppe Miceli – ha sprecato centinaia di migliaia di euro per il progetto sull’ex Pallone”. Gli ha fatto eco la collega di Oso Argiroffi: “Anche il piano per realizzare una piscina al centro commerciale Conca d’Oro è stato un fallimento, si trattava di un accordo già preso vent’anni fa che andava rispettato, non di un favore al Comune”.
Società sportive in protesta
L’amministrazione comunale continua dunque ad annaspare per trovare valide alternative da offrire alle società sportive di nuoto, ormai esasperate per i continui rinvii. Nei giorni scorsi il Comune ha pubblicato un avviso rivolto a soggetti pubblici e privati per mettere a disposizione le loro strutture a partire dal 1 settembre, con preferenza per quelle con costi orari inferiori. Le eventuali disponibilità andranno comunicate entro circa dieci giorni, mentre la scadenza ultima è fissata per il 19 agosto.
Ma la soluzione del problema sembra ancora lontana, con le società natatorie sul piede di guerra e pronte alla mobilitazione. La protesta portata in Consiglio comunale è solo l’ultimo segnale di una situazione allo sbando, con l’amministrazione incapace di mantenere le promesse e garantire servizi essenziali come gli impianti sportivi. La piscina gonfiabile posizionata ironicamente dall’opposizione rappresenta plasticamente il fallimento delle politiche comunali sul tema.
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