La sede della futura piscina comunale di Palermo è ancora work in progress. Le maestranze del Comune sono al lavoro all’interno dell’ex Pallone di Italia ’90 (proprio oggi ricorre il 33° anniversario dall’inizio di quell’edizione). Una struttura nata originariamente con la funzione di raccogliere al suo interno la sala stampa della manifestazione sportiva. L’impianto, nel tempo, è diventato obsoleto e, a causa di alcuni problemi strutturali, ha finito per chiudere i battenti. Oggi il Comune prova a recuperarlo, rimettendolo a disposizione come futura sede delle partite delle società sportive natatorie del capoluogo siciliano che, a breve, rimarranno orfane della loro sede naturale di viale del Fante. Impianto che chiuderà i battenti per consentire i lavori di ristrutturazione finanziati con i fondi del PNRR.
Un tema caldo al mondo che ruota attorno alla piscina comunale, in attesa da mesi di un impianto in cui potere proseguire la propria attività sportiva. Elemento chiave per società sportive del calibro di Telimar e Waterpolo, militanti rispettivamente in Serie A1 e A2 di pallanuoto. Proprio per questo, il Comune ha attivato le proprie maestranze già da un paio di mesi. Ma il lavoro da fare è davvero tanto. Ad oggi, comunicano gli uffici di Palazzo delle Aquile, gli operai hanno rimosso circa sette tonnellate di materiale. Secondo le previsioni degli uffici, tale fase dei lavori dovrebbe terminare fra metà e fine luglio, anche se da Palazzo delle Aquile si proverà a fare il prima possibile.
Opere di smantellamento che tuttavia non sono ancora completate. Mancano da togliere sia l’ex impianto di aereazione che la struttura fluttuante che sta sopra la pavimentazione. Operazioni preliminari a rendere agibile la struttura e a consentire il montaggio della nuova piscina prefabbricata da 35×22 metri che, secondo le previsioni, dovrebbe essere installata in un paio di settimane, una volta concluse le operazioni di eliminazione delle vecchie strutture.
Lavori che però dovranno attendere un’altra condizione vincolante, ovvero l’esito delle indagini strutturali. Alcune operazioni sono in corso, altre sono state già fatte. Rimangono però alcuni nodi da sciogliere, come la verifica della staticità del tetto, per la quale si attende l’arrivo di una gru ad hoc previsto per fine mese. Dal Comune trapela un cauto ottimismo, anche con riguardo al futuro dell’impianto. Intanto le maestranze e le società sportive proseguono la loro vigile e trepidante attesa.
Secondo la volontà dell’Amministrazione l’impianto, una volta conclusi i lavori nella sede primaria di viale del Fante, verrebbe spostato in largo Gibilmanna, nel quartiere di Borgo Nuovo. Opzione in questo momento accantonata sia per motivi logistici legati agli spostamenti degli atleti, sia per lo stato in cui versa attualmente l’area. Uno spostamento che dovrebbe così avvenire in un paio d’anni, in modo da far sorgere un polo decentrato destinato alle comunità della V Circoscrizione, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione.