Naufragano i progetti per realizzare una nuova piscina comunale a Palermo. Dopo la chiusura per lavori della vasca del centro sportivo di viale del Fante, il Comune aveva annunciato a giugno la costruzione di un nuovo impianto natatorio a Fondo Raffo, nella zona di viale Regione Siciliana, grazie a un accordo pubblico-privato con la società dell’ex patron del Palermo Calcio Maurizio Zamparini. I lavori, stando alle dichiarazioni dell’assessore allo sport di allora, sarebbero dovuti partire in estate per inaugurare la struttura entro ottobre.
Come riportato dal giornale di Sicilia, in realtà, a distanza di mesi, non è stato rilasciato nemmeno il permesso di costruire e il progetto sembra arenato, tra le polemiche dell’opposizione che punta il dito contro “l’improvvisazione e l’incapacità” della Giunta Lagalla. L’intoppo sarebbe sorto per una difformità tra quanto previsto nella convenzione siglata nel 2006, che prevedeva una vasca da 50 metri, tribune per il pubblico e campi da calcetto, e il progetto rivisto nel 2009 che riduceva l’opera con una piscina più piccola da 25 metri e campi da padel.
Il nuovo progetto sarebbe illegittimo secondo il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo, perché approvato dalla sola Giunta dell’epoca senza passare dal vaglio del Consiglio. Da qui lo stop all’iter burocratico in attesa di chiarimenti. L’assessore allo sport Alessandro Anello intanto assicura che si sta lavorando ad accordi con strutture private per garantire spazi acqua alle società sportive, ma le forze di opposizione chiedono chiarezza e denunciano mesi persi e soldi pubblici sprecati in “soluzioni fantasiose” che non hanno portato a nulla. Anche Forza Italia, partito della maggioranza, critica l’operato dell’amministrazione mentre il Pd parla di “totale approssimazione” e chiede conto dei costi di studi e progetti finora realizzati.
Insomma, un vero pasticcio che lascia Palermo senza piscina comunale almeno per i prossimi due anni, con non pochi disagi per le società sportive e gli appassionati di nuoto. Dopo illusioni e annunci, il Comune dovrà ripartire da zero per trovare una soluzione soddisfacente, mentre cresce il malcontento in città per l’incapacità dimostrata finora nel gestire tale situazione. Dopo il piano A e il piano B. si passa al piano C.