Piove sul bagnato in Sicilia, disastro infrastrutture: ora si cercano i colpevoli

E’ ancora allerta e stavolta è addirittura rosso. Non smette di far maltempo in Sicilia e dopo strade chiuse e allagate, campi devastati, crolli di ogni tipo, oggi sono chiuse anche le scuole (quelle che sarebbero state aperte in un sabato di ponte festivo, davvero poche in realtà) sia a Palermo che a Trapani. L’allerta è rossa ma le piogge sembrano meno intense degli ultimi due giorni anche se la perseveranza della pioggia è, di per se, un problema per il drenaggio delle acque. piove da più di tre giorni e quindi crescono i rischi frane e smottamenti. Il maltempo non da tregua.

Prima ancora di una difficile conta dei danni, si continua a valutare disagi ed eventi avversi ma già si cercano i colpevoli. I vertici dei Genio civile di Palermo e Catania sono già stati fatti fuori ma il problema resta la burocrazia.

In Sicilia progetti e fondi per la manutenzione di fiumi e torrenti c’erano ma sarebbero stati bloccati proprio dalla burocrazia. A lanciare il sospetto è ancora una volta il presidente della Regione Nello Musumeci. “La conta dei danni è in corso e si aggiunge ai danni dei giorni scorsi nelle province di Catania, di Siracusa e di Enna. E’ una situazione drammatica perché da anni non si fa manutenzione – dice il governatore alla trasmissione di Radio Uno ‘Fuorigioco’ – Ho scoperto che in passato erano state date disposizioni con risorse finanziarie, ma gli uffici non hanno dato seguito agli atti formali e nessuno si è preoccupato di accertare le responsabilità delle gravi omissioni degli uffici”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci intervenendo alla trasmissione di Radio 1, ‘Fuorigioco’.

Per Musumeci “sono stati stanziati fondi, ma poi gli uffici hanno fatto sì che quei soldi non arrivassero dove dovevano arrivare”. “In provincia di Enna – ha sottolineato – per esempio, il fiume Calderai rientrava in un elenco di interventi del Genio civile dell’agosto 2015: il Calderai è esondato, l’altro ieri, l’acqua ha invaso aziende agricole e alla fine ci si è accorti che in quel fiume la manutenzione non si faceva da oltre 20 anni. Sono gli uffici del Genio civile che nel passato hanno predisposto i progetti, dopo aver compiuto dei sopralluoghi, ma è l’assessorato regionale all’Ambiente che doveva verificare se poi i progetti finanziati andavano in gara. C’è stata una negligenza grave, e voglio sperare e non dolo, per la quale ho avviato una indagine nei giorni scorsi negli uffici del Genio civile di Catania e di Palermo, per esempio, seguita poi dalle immediate dimissioni dei due capi uffici, quello di Catania e quello di Palermo. Insomma, occorre che l’organo politico non solo dia disposizioni ma vigili perché certa burocrazia, non tutta per carità, poi, per una serie di ragioni non sempre comprensibili e giustificabili, finisca per lasciare il denaro congelato e i progetti inapplicati”.

Mentre si cerano le colpe del passato il maltempo continua anche oggi

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