Palermo

La pioggia di Ministri a Palermo, cosa resta dopo la convention di Forza Italia a Santa Flavia

Cosa resta all’indomani della due giorni di discesa di Ministri, sottosegretari, deputati e senatori di Forza Italia al Domina Zagarella di Santa Flavia a Palermo. Dei mille argomenti affrontati, tutti essenziali e in attesa di applicazione, resta una fotografia. Una foto che ritrae Renato Schifani accanto a Gaetano Vecchio, Presidente di Confindustria Sicilia. Seduti insieme, uno accanto all’altro, in prima fila ad ascoltare. Una foto che segna un momento di condivisione, la speranza di una vera alleanza fra mondo produttivo e governo della Regione con un unico scopo: rilanciare l’economia di quest’isola.

Il rilancio della Sicilia

Un rilancio oggi possibile perché si è creata quella convergenza di fattori, in  parte creati dalle azioni e dalle scelte, ma in parte dovuti ad una coincidenza fortunata, che possono permettere di ripartire davvero.

Da un lato c’è il Sud che cresce il doppio del Nord Italia. E il dato è stato reso noto da analisi indipendenti. Dall’altro c’è un governo che culturalmente ha scelto di investire risorse pubbliche nel sostegno all’iniziativa imprenditoriale privata. Risorse che devono ingenerare sviluppo, creare lavoro, creare Pil.

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Il bilancio della Regione

Scelte che, ad oggi, sembrano essere state corrette. Almeno analizzando i dati disponibili. Nel bilancio della Regione si contano nuove maggiori entrate. E queste non sono frutto di trasferimenti o trattative ma di tasse pagate dalle imprese che hanno prodotto di più. Maggiori entrate fiscali che devono essere impiegate per proseguire nella promozione delle attività, nella crescita, nello sviluppo perché la storia e l’economia ci insegnano che è questo il fattore moltiplicatore che porta prodotto interno lordo, crescita e benessere. una ricetta tanto semplice a dirsi quanto complessa a mettere in campo. Ma la congiuntura sembra favorevole e non sfruttarla sarebbe un vero peccato.

Dunque che siano grandi opere come il Ponte o che siano piccole opere come una strada di collegamento rurale quello che serve è che l’economia si muova e una piccola strada colleghi una azienda al resto del paese e d’Europa. Un passo alla volta per arrivare lontano.

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