Sarà in procura questa mattina alle 9,30 Pino Maniaci, il direttore di Tele Jato, uomo diventato simbolo della lotta alla mafia ma incappato in una accusa di estorsione che gli ha procurato il divieto di soggiorno nella province di Palermo e Trapani.
Accompagnato dai suoi avvocati difensori, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia, racconterà la sua versione dei fatti e spiegherà quelle intercettazioni che non sembrano lasciare dubbi ma che l’ex Pm Antoio Ingroia, oggi difensore,m definisce solo frutto di un equivoco e del modo colorito di parlare di maniaci.
Ma la giornata non finirà certo con l’interrogatorio. L’intera vicenda è ormai mediatica come mediatica è stata tutta la sua ascesa agli ‘onori’ dell’antimafia. E così la vuole mantenere Maniaci che terrà, dunque,i una conferenza stampa a Palermo insieme ai suoi legali.
L’incontro con i giornalisti è fissato nello studio dell’avvocato Parrino, subito dopo l’interrogatorio dell’indagato in Procura.
Ieri ha parlato uno dei due sindaci destinatari delle estorsioni ovvero il primo cittadino di Borgetto ma la vicenda Maniaci è un terremoto anche nei partiti con il Pd che ha convocato una assemblea per sabato e lascia interdetti gli abitanti dei paesi del circondario
Il pubblicista Pino Maniaci, indagato per estorsione dalla procura di Palermo fino al pomeriggio è rimasto in silenzio, evitando di rispondere alle tante telefonate con le quale gli si chiedeva di commentare, replicare e così via. Al contrario di quanto era avvenuto quando si erano diffuse le indiscrezioni sull’inchiesta. Allora aveva contrattaccato raccontando a BlogSicilia che avrebbe denunciato i magistrati di Palermo
Adesso il suo telefonino squilla ma il direttore di Tele Jato non risponde. Il sito internet della televisione è bloccato, ma il Tg ieri è andato regolarmente in onda.
“Finalmente è arrivata la vendetta dei poteri forti”, ha detto il conduttore del telegiornale della tv di Maniaci, leggendo il titolo d’apertura. “Come avete sentito – ha detto – il nostro direttore è stato allontanato dalla provincia di Palermo e di Trapani. Noi continuiamo a fare informazione libera come abbiamo sempre fatto nonostante queste brutte notizie”.
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