L’addio ad Alberto Pierobon anticipato sabato da BlogSicilia è ormai cosa certa. Il ‘Papa straniero’ giunto come un tecnico destinato a salvare i disastri siciliani nel settore dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia in generale, difeso anche dai comuni siciliai dell’Anci, lascia, suo malgrado, a metà tutti i progetti aperti per motivi politici; per scelte del partito che lo ha indicato: l’Udc. Una formazione in forte contrazione all’interno della coalizione, un partito che subisce se stesso e non sa ancora come andare avati pur avendo deciso di ‘farlo fuori’ per far spazio. Una mossa tesa a rispondere alle esigenze della giunta che deve inserire una donna ma anche una mossa per evitare di arretrare negli spazi che la coalizione ha concesso alla stessa Udc che per mantenere la consistenza deve rinsaldarsi.
Ma a fronte dell’idea di un nuova alleanza che dia spazio alla famiglia Genovese e dunque faccia arrivare da Messina la donna per acqua e rifiuti, se ne contrappone un’altra ‘purista’ dell’ideale centrista. Si confrontano,. insomma, due visioni differenti: quella che guarda al futuro nell’ottica della carta dei valori e della formazione di un grande centro con una prospettiva a medio-lungo termine, e quella contingente legata a una strategia a breve termine più propensa a rinsaldare le alleanze in atto. Tra oggi e domani, comunque, spiegano fonti di partito, sarà presa una decisione.
La rosa dei nomi è in mano ai dirigenti, “la riserva sarà sciolta a breve, per rispetto del presidente Musumeci che ci ha chiesto di fare in fretta, ma non faccio nomi al momento”, dice la capogruppo Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto, al termine di una giornata di telefonate e confronti tra i vertici del partito per la scelta del successore all’assessorato all’Energia di Alberto Pierobon, ormai con le valigie pronte. “Sicuramente – specifica Lo Curto – sarà un nome di alto profilo, scelto dall’Udc nell’ottica di quel progetto di grande centro su cui crediamo fermamente”. Insomma, nessun diktat esterno. “A Pierobon va tutto il nostro apprezzamento per il gran lavoro fatto – afferma Lo Curto – Il presidente Musumeci ha parlato di un ruolo tecnico per Pierobon, spero che accetti, è una risorsa importante”.
Ma su tutta la manovra piovono già le critiche pentastellate “Doveva essere il fiore all’occhiello del governo Musumeci, con provvedimenti strombazzati a destra e a manca in campagna elettorale. E invece nel settore rifiuti il l’esecutivo regionale è riuscito a fare anche peggio che in altri ambiti, dove certo non ha brillato, anzi. Niente riforma e niente piano dei rifiuti, in poche parole un totale disastro, e ora col cambio dell’assessore Pierobon si rischia pure di ricominciare daccapo. Come dire piove, anzi diluvia sul bagnato”. Lo affermano i deputati M5S all’Ars, componenti della commissione Ambiente, Stefania Campo, Gaimpiero Trizzino e Stefano Zito. “Per dirla tutta – afferma Campo – Musumeci, con la folle idea di annullare gli ambiti di prossimità e di puntare sulla riconfigurazione delle ex province per la gestione dei rifiuti, ha legato le mani a Pierobon, che comunque si è adagiato, ha scelto la strada dell’immobilismo e della rassegnazione, contribuendo al disastro del settore. Come dire: prima Musumeci ha azzoppato il suo assessore e ora lo gli ha spezzato pure l’altra gamba”. “Gli insuccessi del duo Pierobon-Musumeci – affermano i tre parlamentari – non si contano: si va dalla mancata riforma del settore, all’aborto del piano rifiuti, alla mancata realizzazione dei centri di compostaggio, e solo per fare qualche esempio”.