Il gip del processo sulla presunta trattativa Stato mafia Piergiorgio Morosini, già leader di Magistratura democratica, è il nuovo presidente del tribunale di Palermo. La sua nomina è passata all’unanimità al plenum del Csm. Attualmente sostituto procuratore generale in Cassazione, Morosini in passato ha ricoperto il ruolo di consigliere del Csm. Prima del plenum si era riunita stamattina la commissione per gli incarichi direttivi che all’unanimità ha proposto la nomina di Giuseppina Storaci a presidente aggiunto dei gip di Catania.
Nomina dopo annullamento della precedente
Il voto di oggi è la conseguenza dell’annullamento da parte della giustizia amministrativa della nomina di Antonio Balsamo. Era lui infatti il presidente del tribunale di Palermo deliberato nella passata consiliatura. La sua destituzione l’effetto di un ricorso presentato proprio da Morosini.
Il pronunciamento del Consiglio di Stato
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato aveva confermato l’annullamento della nomina del presidente del tribunale di Palermo. Dunque ha avallato in sostanza quanto era stato già deciso dal Tar del Lazio lo scorso 19 settembre. Ad essere annullato il provvedimento con cui il Csm, il consiglio superiore della magistratura, aveva conferito ad Antonio Balsamo l’incarico di presidente del tribunale ordinario di Palermo. La decisione chiarisce che Balsamo non poteva concorrere al posto di presidente del tribunale. Al momento della presentazione della candidatura non aveva ancora maturato il periodo minimo di funzioni requirenti prescritto dalla normativa.
Il ricorso di Morosini
Nel suo ricorso Morosini aveva sostenuto l’illegittimità della delibera del Csm “per violazione delle previsioni in materia di legittimazione alla partecipazione al concorso”. Secondo la sua tesi Balsamo “sarebbe stato privo, alla data di vacanza del posto, del requisito della permanenza almeno quinquennale nella precedente funzione requirente prima del trasferimento a quella giudicante”.
La sentenza del Tar
Secondo il Tar del Lazio il ricorso di Morosini contro Balsamo “deve essere accolto, con annullamento dell’atto impugnato ed assorbimento dell’ultima doglianza relativa ai tempi della deliberazione”. Dunque il tribunale amministrativo ha rimandato al Csm di rideterminarsi ai fini dell’attribuzione dell’incarico direttivo. A quel punto il presidente Balsamo fece ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio.
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