Un picnic per dire no al cibo “aziendale”. Docenti e genitori dell’Istituto scolastico che porta il nome di Rita Borsellino, nella storica Piazza Magione di Palermo, si sono uniti per dire no al cibo da mensa, no alla plastica e per chiedere alla burocrazia comunale di essere più flessibile e aiutare la scuola a gestire in modo autonomo il pranzo dei bambini.
Obiettivo della protesta è fare in modo che la scuola possa gestire autonomamente la refezione. Genitori e docenti della scuola chiedono che vengano aperte le cucine della scuola. Gli spazi ci sono, mancano gli arredi e le attrezzature.
Una start up per gestire la mensa aziendale
Si pensa, perciò, a creare una start up o a forme di collaborazione con altri istituti. Perché non chiedere all’Alberghiero di organizzare e gestire la cucina con i percorsi di alternanza scuola lavoro?
Al suono della campanella di mezzogiorno, nella scuola di Piazza Magione, un centinaio di bambini ha disertato la mensa. Di fronte all’ingresso della Scuola c’erano ad aspettarli i genitori, con i teli già spianati sul prato verde, per un picnic che voleva essere un inno al cibo a chilometro zero e al concetto “plastic free”.
Missione compiuta? Solo in parte, perché il no al cibo industriale è stato “combattuto” con pizzette, panini imbottiti e teglie di alluminio con paste precotte. La buona volontà va però apprezzata, anche perché molte mamme si sono esibite in veri manicaretti. In sala mensa però, sono rimasti una sessantina di bambini, loro hanno pranzato con il cibo fornito grazie all’appalto del comune di Palermo.
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