“Piccolo Animismo“, così si intitola l’opera dell’artista vicentino Arcangelo Sassolino installata questo pomeriggio in piazza del Parlamento, a Palermo. L’installazione rappresenta la tensione della materia. Ciò nell’ottica della ricorrenza del trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Celebrazione per la quale la Fondazione Falcone ha stilato un calendario di eventi a tema, in collaborazione con il Comune di Palermo e con altre realtà cittadine, fra cui la Fondazione Federico II.
Un’opera che sarà gemella rispetto a quella in corso di definizione ai Quattro Canti e denominata “Elisa”, realizzata dallo stesso Sasssolino. L’installazione doveva essere presentata questa mattina alle 10, ma la cerimonia è stata rinviata a causa della presenza di una manifestazione svolta proprio fra le strade del Cassaro. L’inaugurazione è quindi rinviata probabilmente a sabato 21 maggio.
“Piccolo animismo”, un grande contenitore realizzato con lastre di acciaio inox saldate tra loro attraverso un processo ciclico di immissione e sottrazione di aria in pressione. Il volume subisce trasformazioni che modificano la fisicità dell’opera. Si tratta di una scultura “generatrice di forma” viva. Essa stessa diviene energia.
Il respiro profondo e sincopato di questa installazione è generato da una spinta di “materia contro materia”, aria e acciaio, pressione su metallo che genera cambiamenti di forme e di suono. Per vincere la mafia servono tutti i mondi assieme: serve coraggio e libertà.
Soddisfatta la presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, che parla dell’incontro fra elementi all’interno dell’installazione. “Palermo ospita un’importantissima opera su piazza del Parlamento, con uno sfondo come Palazzo Reale, vivo e che cerca di parlare di cultura constantemente. L’arte che sopravvive ed oppone resistenza alle scorie e alle violenze della storia, non parla più di contrapposizione fra forma e materia, ma energia pura. Ciò per indicare che i conflitti richiedono una grande resistenza, ma anche la capacità di focalizzarsi sugli obiettivi. L’arte è eterna, è linguaggio eterno. E ci ricorda questo”.
Sulla stessa linea l’esponente della Fondazione Falcone Alessandro De Lisi. “L’arte è dittatura e non può che rivelare la verità. Puntualizza i luoghi. Attraverso l’arte contemporanea, stiamo dando la parola ai luoghi che hanno vinto le mafie. Piccolo Animismo è un grande polmone che inspira ed espira e che deve inspirare ad una riflessione sempre attenta rispetto a quello che sono i luoghi dell’arte contemporanea, perchè incontrano la cultura popolare. Noi non possiamo fare monumenti. Siamo solo temporanei, accidentali. L’occasione di questo trentennale delle stragi è un occasione d’incontro fra la Fondazione Falcone, fra la Fondazione Federico II e la città di Palermo. Dopo due anni di pandemia, ci riprendiamo le piazze, ci riprendiamo le parole”.