Ancora i vandali hanno danneggiato la piazzetta a Palermo dove è stato ucciso il beato Pino Puglisi, che oggi porta il suo nome. Un altro lampioncino è stato rotto e hanno rubato la lampada. Inoltre è stata vandalizzata un’altra foto che ritraeva Papa Francesco durante la sua visita a casa del sacerdote il 15 settembre del 2018. A rendere noto questo ennesimo raid il presidente del centro “Padre Nostro” Maurizio Artale.

L’immagine negativa agli occhi dei pellegrini

“I pellegrini che visiteranno la casa museo del beato Giuseppe Puglisi – afferma Artale – troveranno due lampioncini rotti e due foto mancanti della mostra fotografica. Chi vi si recherà di sera troverà la piazzetta e la statua del beato Giuseppe Puglisi al buio, così già da 15 giorni. Infatti, come già avevo preannunciato durante l’ultimo atto di sciacallaggio e vandalismo, non mi occuperò più della manutenzione della piazzetta”.

L’appello

Artale conclude con un appello riguardo proprio ai necessari interventi di manutenzione. “ Ora tocca a voi, singoli cittadini, associazioni, comunità ecclesiali e istituzioni, mantenere in uno stato di decoro quel luogo santo. Il centro lo ha fatto per 30 anni con la gioia nel cuore, ma con il passare degli anni la gioia si è tramutata in pianto e lamento davanti a cotanta indifferenza”.

Gli ultimi raid

Il mese scorso l’ultimo atto di vandalismo. Un altro lampioncino danneggiato che illuminava le aiuole della piazzetta, limitrofa alla statua che raffigura il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Nonostante le telecamere, le forze dell’ordine, disse amareggiato in quei giorni Artale, non sono riuscite ad assicurare alla giustizia gli autori di questi atti vandalici. Fu anche lanciato un messaggio alla collaborazione degli abitanti della piazzetta. A novembre i soliti vandali hanno distrutto uno dei due vasi ornamentali posti davanti la sede del centro di via Brancaccio. Non sono trascorsi neanche sette giorni e qualcuno ha trafugato dalla piazzetta parte dell’impianto di videosorveglianza che ancora non è entrato in funzione.

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