I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato tre palermitani, Salvatore, Pietro e Davide, padre figlio e un nipote rispettivamente di 51 anni e 31 anni, accusati in concorso tra loro, di coltivazione, produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.
In un terreno in periferia di Misilmeri i carabinieri li hanno sorpresi mentre irrigavano una piantagione di cannabis da quasi 650 esemplari, con fusti alti oltre il metro e mezzo e in ottimo stato di maturazione.
La perquisizione, estesa anche a un magazzino presente all’interno del fondo, ha consentito di rinvenire anche circa 13 chili di marijuana già essiccata e parzialmente confezionata e pronta per l’immissione in commercio, oltre a materiale per la pesatura ed il confezionamento.
Il gip di Termini Imerese ha convalidato gli arresti e disposto per i tre la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. In due erano già noti alle forze dell’ordine. Il valore stimato della piantagione e della sostanza stupefacente sequestrata è di circa 100.000 euro.
Il 15 giugno scorso in un’altra operazione scollegata da quella odierna i carabinieri della compagnia di Partinico hanno arrestato Paolo Cinquemani 30 anni di Partinico (Pa) accusato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In un terreno di proprietà del giovane in contrada Margi-Sottana alla periferia del centro abitato, è stata trovata e sequestrata una coltivazione di cannabis indica, con 56 piante, e inoltre 10 rami di infiorescenze già in fase di essiccazione. Era presente anche una lampada per coltivazione idroponica.
L’impianto era allacciato abusivamente alla rete elettrica come accertato dai tecnici dell’Enel. Cinquemani è stato portato ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. La droga sequestrata verrà sottoposta alle analisi qualitative e quantitative da parte del laboratorio del comando provinciale.