In una lettera inviata al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e alle principali autorità cittadine, l’assessore ai lavori pubblici Maria Prestigiacomo ricorda a tutti la necessità di approvare il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2020-22. Un tesoretto composto da fondi comunitari e nazionali, da utilizzare per l’edificazione di opere strategiche per lo sviluppo della città.
Soldi spendibili anche in regime di esercizio provvisorio, come ricordato dalla stessa Prestigiacomo nella missiva, ma che necessitano dell’approvazione del Consiglio Comunale per l’avvio dei lavori.
Il documento però è stato già respinto da Sala delle Lapidi, con il voto del 15 aprile di quest’anno che ha sancito la definitiva spaccatura fra gli orlandiani ed il gruppo di Italia Viva. Da allora, per il primo cittadino e la sua Giunta, la situazione è diventata davvero complessa. Per l’Amministrazione Orlando si tratta quindi di fare un appello al senso di responsabilità di alcuni gruppi consiliari, come avvenuto per l’approvazione del bilancio consolidato. Una mediazione che partirà probabilmente questa settimana, con una capigruppo prevista proprio sul tema.
Le opere finanziate dal piano triennale delle opere pubbliche
Tanti i documenti caduti sotto le forche caudine delle opposizioni. Ultimo a crollare, ma soltanto in ordine cronologico, il Pef Tari, cassato dall’Aula dopo una lunga notte di di dibattimento. Una decisione che ha portato al ritiro, da parte dei sindacati di Rap, dell’accordo intrapreso con l’azienda sulle ore di straordinario. Un tema, quello della mobilità, molto delicato per il capoluogo siciliano. Ciò vista la quantità di cantieri infiniti presenti in città e lo stato di alcune opere chiave sotto il profilo della viabilità, come ad esempio il ponte Oreto, il ponte Corleone o il sottopasso di via Crispi.
Ed è proprio Maria Prestigiacomo a ricordare gli effetti di una nuova possibile bocciatura dell’atto. La mancata approvazione del piano triennale, sottolinea, “espone l’Amministrazione al rischio di perdita di finanziamenti statali e comunitari relativi alle opere“. Fra gli interventi citati si ricorda l’upgrade tecnologico degli impianti di illuminazione della circonvallazione, delle aree limitrofe e della zona nord del capoluogo siciliano (investimento da oltre 39 milioni di euro); lavori di edilizia scolastica, fra i quali si ricordano l’asilo nido Mimosa (945.000 euro), la riqualificazione dell’asilo nido Domino (200.000 euro), dell’asilo nido Galante (3.000.000 euro) e del plesso Tomaselli (1.300.000 euro); il recupero di parte dell’immobile con piano rialzato e primo piano della chiesa di San Massimiliano (796.000 euro).
Il tram: la chiave di volta del piano triennale
Ma ad avere il ruolo di regina fra le opere a rischio vi è il tram. Più nello specifico, le tratte A, B e C, già finanziate per un ammontare complessivo di 252 milioni di euro. Un’opera sulla quale si era espresso il 6 agosto anche l’assessore alla Mobilità Giusto Catania, allegando il parere positivo espresso dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici. “Al fine di completare l’iter amministrativo e garantire l’impegno delle risorse extra-comunali – dichiarava il leader di Sinistra Comune -, il cui utilizzo rischierebbero di essere immotivatamente ritardato con grave danno alla collettività e all’erario, rimane pendente esclusivamente l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche con il relativo elenco annuale“.
La mancata approvazione dell’atto, sottolinea nel documento l’assessore Prestigiacomo, “non soltanto potrebbe configurare un danno erariale, per la perdita dei finanziamenti, ma rischia di provocare anche un duplice danno alla città“. Una lesione in prospettiva delle possibilità di sviluppo della città che “si vedrebbe privata di servizi, ma soprattutto di investimenti che potrebbero incentivare l’occupazione in un settore che più di ogni altro ha subito la grave crisi economica conseguente alla pandemia“.
Ferrandelli (+Europa): “Tram in via Libertà e a Mondello? Una cavolata”
Un appello, dunque, al senso di responsabilità politica delle opposizioni al sindaco, oggi però maggioranza in Consiglio Comunale. Ma si alzano fin da subito le voci critiche nei confronti dell’atto. Fra queste, quella del capogruppo di Più Europa a Sala delle Lapidi Fabrizio Ferrandelli. L’alfiere di Emma Bonino punta il dito sul tram e sull’inadeguatezza dell’opera rispetto alle esigenze della città. “E’ chiaro che non si può chiedere un aiuto al Consiglio Comunale in maniera critica, discutendo di progetti che non trovano condivisione da parte delle forze politiche. E mi riferisco soprattutto al tram”.
“I finanziamenti non vanno presi sempre e a prescindere. Perché realizzare il tram in via Libertà e a Mondello è una delle cavolate più grandi che questa Amministrazione potrebbe fare. Io con l’assessore Catania ha avuto sempre un confronto, ma per me la questione si chiude con l’irrealizzabilità delle opere. Ritengo che sarebbe stato serio ricontattare il Ministero per altri progetti di mobilità. Io sono per l’acquisto di bus ecologici, che vedi subito. Si può discutere soltanto sull’anello che congiungerà le tratte già presenti. Ad oggi le linee presenti non dialogano fra di loro, quindi quest’opera potrebbe essere utile. Oltre alla realizzazione del tram, c’è un tema di sostenibilità dell’opera, insostenibile per i conti di Amat“.
“Su questo potremmo affrontare un approfondimento con il Sindaco – conclude il consigliere di Più Europa -. Dal mio punto di vista Giusto Catania ha avuto una mozione di sfiducia e da quel momento ha smesso di essere un interlocutore. Lui sta paralizzando la vita e la mobilità di questa città“.
Valentina Chinnici (Avanti Insieme): “Appello al senso di responsabilità”
Sull’argomento è intervenuta anche la capogruppo del gruppo Avanti Insieme Valentina Chinnici. La rappresentante a sostegno della Giunta Orlando sottolinea la necessità del piano triennale delle opere pubbliche. “La situazione è che noi abbiamo chiesto l’atto più volte in capigruppo. Il rischio di perdere questi fondi è reale. Visto il precedente molto grave del Pef Tari, l’assessore Prestigiacomo ha fatto presente che è necessario approvare l’atto. Se non vogliamo perdere milioni e milioni di euro, bisogna farlo. Il rischio è che per fare la guerra all’assessore Catania, qualche gruppo possa buttare a mare l’atto. E ciò non è possibile. Il Consiglio deve assolutamente approvare“.
Un atto da approvare entro fino agosto, visto che a settembre dovrebbero andare a bando alcune gare d’appalto. “Chiediamo un grande gesto di responsabilità, che siamo sicuri non mancherà, da parte del Consiglio Comunale. Ciò per non perdere milioni di finanziamenti nazionali ed europei, che potrebbero cambiare in meglio il volto della città e dare lavoro. Così si potrebbero avviare opere già finanziate. Fare mancare il voto di Sala delle Lapidi sarebbe assurdo. Ci aspettiamo e chiediamo un gesto di responsabilità da parte di tutti e 40 i consiglieri“.
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