Non si sblocca l’impasse sul piano triennale delle opere pubbliche. Per la settima volta in meno di due mesi, la seduta di Sala delle Lapidi si ferma per mancanza del numero legale.
Non è bastata nemmeno la presenza dell’avvocato capo dell’Amministrazione Comunale in Aula, che ha fornito il proprio parere in merito alla necessità di approvare o meno, in maniera consecutiva, gli atti relativi ai piani triennali. Attualmente in trattazione, in Consiglio Comunale, l’annualità 2020, già bocciata una volta il 15 aprile scorso. La seduta è stata aggiornata a domani mattina, anche se la replica scritta del legale non arriverà prima di giovedì.
L’audizione dell’Avvocatura Comunale
In una seduta durata poco meno di mezz’ora, non si sono fatti passi in avanti significativi. A rimanere senza risposta è sempre la stessa domanda: si può approvare il piano triennale 21-23 senza dover passare dall’approvazione dell’atto dell’anno precedente? Un quesito al quale l’avvocato capo del Comune di Palermo ha risposto in maniera ritenuta vaga “approvare il piano triennale è un obbligo di legge, ma che non prevede sanzioni. Ritengo comunque che l’atto vada approvato”.
Una ‘ovvietà’ che non ha chiarito i dubbi sui quali si dibatte in aula da due mesi. A chiedere ulteriori chiarimenti è Ugo Forello, consigliere comunale di “Oso”. L’ex esponente pentastellato ha posto l’accento sulla necessità di portare in aula la normativa e la giurisprudenza di riferimento. Il legale dell’Amministrazione ha così deciso di rispondere, entro giovedì, in forma scritta. Un termine temporale ravvicinato, ma che mette a rischio l’operatività dell’Aula per la seduta di domani. Sala delle Lapidi si è, così, sciolta per la settima volta in meno di due mesi per mancanza del numero legale e senza aver concluso nulla.
Il dibattito d’Aula sul piano triennale
Un dibattito abbastanza teso, quello odierno. Il nervosismo si fa sentire sempre di più in diversi gruppi consiliari. Insofferenti anche quelli a sostegno di Orlando, polemici quelli contro. Lo scontro a distanza riguarda in particolare il gruppo “Oso”, composto da Giulia Argiroffi ed Ugo Forello, e quello di Sinistra Comune. La capogruppo Barbara Evola ha più volte sottolineato la posizione del movimento di Giusto Catania, per cui il tram rappresenta la punta di diamante del piano.
Il rischio, a detta dei partiti di centrosinistra, è quello di perdere i finanziamenti previsti per l’annualità 2020. Concetto ribadito ai nostri microfoni anche dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervenuto giovedì all’inagurazione di uno spazio riqualificato allo Zen 2. “Considero molto grave quello che sta accadendo – dichiarava Orlando -. Lo hanno denunciato anche i sindacati e le associazioni dei costruttori. Vedere bloccati 550 milioni di euro di opere, già finanziate e pronte per andare a gara, significa veramente mortificare il bisogno di lavoro e di infrastrutture di questa città”.
Lo Monaco (M5S): “A chi giova questo immobilismo?”
Sull’argomento è intervenuta la capogruppo del Movimento 5 Stelle Viviana Lo Monaco. “Da oltre un mese il Consiglio comunale è in stallo, tra pregiudiziali, richieste di convocazioni e pareri, per la vicenda della legittimità di un atto bocciato in precedenza e riproposto all’Aula. Oggi, a beneficio di tutti quei colleghi che da settimane appaiono avvitati su se stessi su questioni di principio, ho posto all’avvocatura comunale un quesito semplice e diretto: può la giunta approvare il programma triennale 2021-2023 senza una previa approvazione da parte del Consiglio comunale del programma 2020-2022 delle opere pubbliche?”.
La rappresentante pentastellata attacca poi le opposizioni, sottolineando l’immobilismo che regna in Aula. “A me la risposta appare scontata. Anche perché i tecnici e il Segretario e Direttore Generale in Aula si sono assunti da tempo la responsabilità di affermare che esisterebbe un obbligo di legge, seppure privo di esplicite sanzioni, che imporrebbe una sequenzialità annuale. L’ulteriore domanda che ho tralasciato di fare sarebbe stata: a chi giova? A chi dei colleghi Consiglieri giova continuare a inchiodare le sedute su pre-giudizi, su argomentazioni capziose, su richieste di comparazioni ed excursus giurisprudenziali come se ci trovassimo in un’aula di Tribunale?
“Mancata volontà di ricevere risposte”
Viviana Lo Monaco evidenzia poi i pareri a sostegno dell’approvazione del piano triennale. “Queste sedute sono viziate all’origine da una mancata volontà di ricevere risposte, semmai pare che qualcuno sia alla spasmodica ricerca della risposta che vorrebbe sentire e che sinora nessun dirigente, né il Ragioniere Generale, né il Segretario e Direttore Generale, né tantomeno l’Avvocatura ritiene di dover esprimere in quei termini. Ma questo non scoraggia gli accusatori, come a voler dire: se la risposta non mi piace, proverò a formulare un’altra domanda dai medesimi contenuti ad altri soggetti, sperando di essere più fortunato”.
Infine, non manca una stoccata all’Aula, invitandola alla responsabilità istituzionale. “A noi la scelta di continuare a far sprecare soldi pubblici ai cittadini palermitani per sedute di Consiglio inutili e inconsistenti – conclude la Lo Monaco -, oppure assumerci la responsabilità di un voto, favorevole o contrario, su un atto che è arrivato tardi ma di cui noi, colpevolmente, continuiamo a rimandare la votazione”.
La posizione della Giunta Comunale
Sull’argomento si era già espressa, di concerto, tutta la Giunta Comunale. “Il rischio che corre la città è di perdere tutti i finanziamenti inseriti nell’annualità 2020. Ciò perché non si possono bandire le gare delle opere pubbliche inserite nel piano se questo non è approvato, opere già fornite di progetti”. Fra le opere citate, i lavori sull’asilo Nido Domino e sull’asilo nido Mimosa; il recupero Baglio Mercadante trasformato in Centro di Quartiere allo Zen; la nuova tribuna e servizi annessi alla piscina comunale; le nuove Linee Tranviarie tratte A,B,C. Progetti dal valore complessivo di 252 milioni di euro.
Un focus anche al futuro, con relativa descrizione degli interventi che rischiano di essere cassati. “In più ci sono tantissime altre opere e gli accordo quadro – continuano gli esponenti della Giunta -. In primis quello della Manutenzione Strade, che non può essere esitato dall’Urega senza l’approvazione del Piano Triennale. Inoltre, non potendo approvare la Giunta il Piano Triennale 21-23 sono a rischio tutti i fondi ex Gescal (San Filippo Neri, Sperone, Borgo Nuovo) 58 milioni, i fondi del CIS (centro storico) 90 milioni, e tutti i fondi che devono avere il contraente finale entro il 31 dicembre 2022”.
“Danno erariale incalcolabile per la città”
La Giunta poi attacca duramente le opposizioni, paventando un danno erariale. “Insomma, un danno anche erariale, un danno incalcolabile per la nostra città – sostengono gli assessori -. Questo rischio non si concilia con i principi di efficacia ed efficienza (art97 Cost.). Elementi cui deve uniformarsi l’attività della Pubblica Amministrazione. Ma soprattutto con le disposizioni normative approvate dallo Stato e recepite dalla Regione. Precetti che tendono a promuovere gli investimenti pubblici ed in particolare quelli già finanziati con risorse statali ed europee”.
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