Il piano triennale delle opere pubbliche attende ancora il suo turno in Consiglio Comunale alla ricerca di una difficile approvazione. L’atto è stato già rigettato una volta da Sala delle Lapidi, ovvero il 15 aprile. Ciò per la mancanza di accordo e di visione sulle nuove linee del tram.
Il sistema di mobilità alternativa, fortemente voluto dall’assessore Giusto Catania, ha incontrato più di qualche avversità in diversi gruppi consiliari. Obiezioni rappresentate anche nei precedenti dibattiti d’aula, successivi alla ripresentazione del documento. Il motivo del contendere è rappresentato soprattutto dalla linea A, ovvero quella che dovrebbe interessare l’area del centro città. Un cantiere nel cuore di Palermo che non ispira le opposizioni, tanto che sono pronti una pioggia di emendamenti sull’atto. Modifiche che dovranno comunque attendere, visto il nuovo rinvio di stamani per mancanza del numero legale.
A rischio i finanziamenti
Proprio in seguito alle richieste di modifiche sul sistema tram, il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto riscontro agli uffici sugli approfondimenti di natura tecnica. Intanto, in data 27 settembre, sull’argomento si è espresso il Capo Area Sergio Maneri. Un parere che non lascia scampo ad interpretazioni. Qualora venisse cassato il progetto della linea A, sarebbe a rischio l’intero pacchetto di finanziamenti. Una cifra che si aggira intorno ai 700 milioni di euro.
“A tal fine, occorre rilevare che il MEF ha già provveduto ad erogare una somma di 19 milioni di euro a titolo di anticipazione. Pari al 10% dell’importo assegnato per l’intervento in questione. Ed è stata corrisposta ai progettisti la somma di oltre 12 milioni di euro. Nell’ipotesi in cui il Consiglio Comunale decidesse di stralciare la linea A, l’Amministrazione non sarebbe in grado di rispettare il termine del 31 dicembre per il perfezionamento dell’obbligazione. E perderebbe in tal modo tutti i finanziamenti stanziati per oltre 700 milioni di euro, oltre alla restituzioni dell’anticipazione“.
Argiroffi: “Soldi, unico interesse che muove l’Amministrazione”
Fra gli oltre 100 emendamenti presentati, alcuni sono mirati proprio a smontare il sistema tram. Fra questi anche quello della consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi, pronta a cassare totalmente la “linea A” del tram. “E’ emblematico che il sindaco scelga di intervenire in difesa della tratta di tram di via Libertà. Nell’impietoso disinteresse dimostrato per tutti i temi veri di una città da lui messa in ginocchio. La nota risponde all’emendamento che ho presentato venerdì scorso. Uno in mezzo a numerosi altri depositati sul piano triennale su cui però non ha sentito esigenza di intervenire. Dimostrando che l’unico interesse che muove questa amministrazione sono i soldi di un sistema tram che non convince nessuno, non la città, non le sue esigenze.
L’esponente di Sala delle Lapidi entra nel merito delle critiche al sistema di mobilità voluto dall’Amministrazione. “La nota inviata dagli uffici contiene gli estremi per un esposto per falso in atto pubblico; possibilmente anche con dolo, che stiamo già predisponendo. In sintesi due questioni. Il finanziamento statale (CIPE) citato è del 2016. Prima addirittura che venisse bandito il concorso di idee e definite le linee. Dunque in nessun modo il presidente del consiglio dei ministri avrebbe potuto vincolarlo ad alcuna tratta, come falsamente dichiarato nella nota. E infatti non è vincolato, anzi si riferisce genericamente a “SISTEMA TRAM””.
“Inoltre il contratto per l’affidamento dell’incarico di progettazione riguarda tutte le 7 linee del sistema, per modici 27 milioni di euro. Indipendentemente da cosa andrà a gara con questo o con il prossimo finanziamento. Tanto che sono stati già avanzati pagamenti per decine di milioni di euro. Anche per le linee non comprese in questo finanziamento specifico e con anticipazioni di cassa”.
Cosa contiene l’annualità 2020
Nelle scorse settimane, l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Prestigiacomo ha tenuto a ricordare gli effetti di una nuova possibile bocciatura dell’atto. Ciò attraverso una nota girata a tutte le autorità comunali. La mancata approvazione del piano triennale, sottolineava, “espone l’Amministrazione al rischio di perdita di finanziamenti statali e comunitari relativi alle opere“.
Fra gli interventi inseriti, oltre ovviamente alle tre linee del tram, si ricorda l’upgrade tecnologico degli impianti di illuminazione della circonvallazione, delle aree limitrofe e della zona nord del capoluogo siciliano (investimento da oltre 39 milioni di euro); lavori di edilizia scolastica, fra i quali si ricordano l’asilo nido Mimosa (945.000 euro), la riqualificazione dell’asilo nido Domino (200.000 euro), dell’asilo nido Galante (3.000.000 euro) e del plesso Tomaselli (1.300.000 euro); il recupero di parte dell’immobile con piano rialzato e primo piano della chiesa di San Massimiliano (796.000 euro). Un pacchetto di dieci progetti sul quale il Consiglio Comunale si era espresso negativamente e sul quale è chiamato a pronunciarsi di nuovo.
Commenta con Facebook