“Lungi da me la voglia di polemizzare col Governo Musumeci, non l’ho mai fatto. Sento, però, il bisogno di ricordare al nostro Presidente, che durante il mio governo non era di certo deputato regionale, e al nostro attuale assessore al Territorio e Ambiente allora invece deputato regionale, di alcune dimenticanze, credo gravi ma spero in buona fede. Faccio con garbo qualche puntualizzazione”. Così l’ex Governatore siciliano Totò Cuffaro.
“Vorrei ricordare a chi oggi con tono trionfalistico annuncia che finalmente, dopo 20 anni, la Sicilia si è dotata di un Piano dei rifiuti in linea con le direttive comunitarie, che il Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia, unitamente al Piano delle bonifiche dei siti inquinati è stato approvato, ed è ancora in vigore come più volte ribadito dal Ministro dell’Ambiente e dall’Ufficio legislativo e legale, con ordinanza del Commissario Delegato-Presidente della Regione (On. Cuffaro) n° 1166 del 18 dicembre 2002 – sottolinea -. Il Piano, adottato sentiti gli enti locali e tutti gli altri soggetti previsti dal D.Lgs 22/97 (Decreto Ronchi), è stato condiviso dal Ministero dell’Ambiente e soprattutto dalla Commissione Europea in data 28 luglio 2003, ritenendolo in linea con le direttive comunitarie e invitando il Commissario a porre in essere tutte le iniziative necessarie ad attivarlo. Il Piano, aggiornato una prima volta nel 2004 e successivamente nel 2006 per adeguarlo alle normative nazionali e comunitarie nel frattempo intervenute, si proponeva di ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti avviati in discarica, incrementare la raccolta differenziata, prevedere gli impianti di compostaggio dove fare affluire l’umido ed avviare la frazione secca a valle della raccolta differenziata alla termovalorizzazione, limitando lo smaltimento in discarica solo ai rifiuti inerti e inertizzati”.
“In sostanza, partendo da 325 discariche esistenti in Sicilia prima della dichiarazione di emergenza (1999) – continua Cuffaro, alla fine della stessa il 31 maggio 2006 le discariche erano state ridotte a 50 e a dicembre 2009, data di chiusura dell’Agenzia regionale acque e rifiuti si erano ulteriormente ridotte a 13 – prosegue Cuffaro -.In attuazione del Piano del 2002 tutti i Comuni siciliani hanno avuto finanziate, per incrementare la raccolta differenziata, una o più isole ecologiche, sono stati finanziati diversi centri multifunzionali, impianti di compostaggio e sono stati, altresì, finanziate campagne di formazione nelle Scuole e di informazione alla popolazione per incrementare la raccolta differenziata. Dopo il 2009, in assenza di qualsiasi controllo, tutte le iniziative si sono interrotte e persino gli impianti finanziati non sono stati realizzati e quelli realizzati sono stati utilizzati per altre finalità, mentre hanno continuato a proliferare le discariche.
La scellerata decisione di bloccare i Termovalorizzatori che il mio governo stava costruendo ha causato il disavanzo economico in molti comuni, un esborso delle finanze della Regione senza precedenti è ridotto la Sicilia un immondezzaio a cielo aperto. Finalmente, qualcuno parla di chiudere ‘l’era delle discariche’, parlando, invece, del “recupero di energia tramite moderni impianti di termoutilizzatori”.
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