Il presidente dell’associazione Le Partite IVA Italia, Angelo Distefano, esprime preoccupazione per alcuni aspetti poco chiari del Piano Mattei per l’Africa, promosso dal governo italiano. In particolare, Distefano solleva dubbi sulla formazione delle nuove generazioni africane e sull’assenza di uno stato di diritto che garantisca i diritti del lavoro, del welfare e sindacali.
Costi di produzione inferiori in Africa e siccità in Sicilia: un binomio pericoloso
Il presidente Distefano sottolinea come i costi di produzione in Africa siano notevolmente inferiori rispetto a quelli italiani. Questa differenza, unita alla grave siccità che ha colpito la Sicilia e alle alluvioni nel Nord Italia, rischia di creare una situazione di sleale concorrenza quando i prodotti agroalimentari africani entreranno nel mercato europeo e italiano. Distefano critica inoltre la mancata attenzione del Ministro Lollobrigida sul tema della leale concorrenza durante il G7.
Dal G7 alla realtà siciliana: la necessità di un dibattito equilibrato
Secondo Distefano, dopo l’Expo e il G7, è fondamentale un dibattito pubblico più equilibrato. Mentre l’attenzione si concentra sul contributo italiano per migliorare le condizioni di vita in Africa, le soluzioni proposte per le popolazioni italiane colpite da siccità e alluvioni sembrano limitarsi al pagamento di polizze assicurative. Distefano contesta l’utilizzo del cambiamento climatico come alibi per non intervenire concretamente in Sicilia, dove il raccolto autunno-inverno è compromesso, con danni stimati tra 1 e 2,7 miliardi di euro, come evidenziato dalla richiesta di stato di emergenza inviata dalla Regione Siciliana a marzo 2024.
Il precedente della delocalizzazione industriale e il rischio per l’agricoltura siciliana
Distefano ricorda la delocalizzazione industriale del decennio scorso, quando molte aziende italiane trasferirono la produzione in paesi con tassazione più favorevole. Il presidente teme che il Piano Mattei possa replicare questo schema nel settore agricolo, con la “delocalizzazione” degli agricoltori. Distefano conclude sottolineando l’importanza di formare le nuove generazioni africane e di garantire i diritti del lavoro e del welfare in quei territori, per evitare una sleale concorrenza che danneggerebbe la produzione siciliana e italiana. Senza questi presupposti, uno scambio commerciale equo non sarà possibile
Commenta con Facebook