Nervi tesi in Consiglio Comunale durante il dibattito odierno sul piano di riequilibrio. Fra le prime questioni affrontate a Sala delle Lapidi quella del piano del personale. Uno dei temi più dibattuti già lo scorso anno e sui quali ci fu un feroce dibattito d’aula. Una misura necessaria a superare il dissesto funzionale nel quale si trova l’ente e che ne sta compromettendo la capacità di gestione amministrativa.
Manca l’emendamento sul piano del personale
Intervenuto in aula per descrivere il piano, l’assessore Dario Falzone si è trovato però in una situazione paradossale. Nell’atto sono attualmente contenute soltanto alcune specifiche relative all’aumento del monte ore, ma non tutti gli aspetti previsti dalla manovra. Per quelli ci sarà bisogno di un emendamento che al momento non c’è. A disposizione degli uffici c’è solo una direttiva di massima del sindaco, che definisce il perimetro economico entro il quale si dovrà chiudere la manovra, sia in termini di potenziamento delle risorse attualmente a disposizione che delle future assunzioni.
Volano parole grosse in aula
Critico, forse troppo, l’esponente di “Oso” Ugo Forello. Durante il dibattito d’aula, il vicepresidente della commissione Bilancio ha definito l’intervento dell’esponente di Fratelli d’Italia come “indegno”. Parole che hanno fatto infuriare il centrodestra. Dura la reazione di Ottavio Zacco, consigliere comunale di Forza Italia, che ha invocato la presenza della polizia municipale in aula, gridando al collega d’opposizione di lasciare l’aula per permettere la prosecuzione dei lavori.
I tempi si dilatano
Dibattito d’aula che però, in assenza dell’emendamento e di alcune figure apicali della dirigenza comunale, ragioniere generale su tutti, si è impantanato, rimanendo bloccato a discussioni politiche per un paio. Di fronte ad una simile quadro, il presidente pro-tempore Giuseppe Mancuso ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo e rinviare tutto alle ore 16. Il tempo però stringe. Ricordiamo infatti che il termine ultimo per approvare il piano di riequilibrio è quello del 30 giugno. In pratica, in meno di 72 ore, Sala delle Lapidi dovrà audire tutte le figure amministrative e della Giunta e, al contempo, valutare gli eventuali emendamenti presentati all’atto. Missione non facile ma che, ragion forza, dovrà essere portata a termine.
Pomeriggio di tensione
Dopo oltre due ore e mezza di sospensione, i lavori d’aula riprendono intorno alle 17, ma soltanto per pochi minuti. In aula è nuovamente il caos. L’emendamento sul piano di riequilibrio relativo al piano del fabbisogno del personale non c’è. Fatto che ha provocato le ire delle opposizioni. Critici in particolare il capogruppo di Azione Fabrizio Ferrandelli e l’ex vicesindaco Fabio Giambrone. Dai banchi del centrodestra, fiaccato da alcune assenze, i toni si alzano ulteriormente, vista la volontà di volere audire quantomeno i presidenti delle società Partecipate. Ma mentre gli esponenti del centrosinistra stavano abbandonando definitivamente l’aula, su proposta del consigliere della Lega Alessandro Anello, la seduta è stata sospesa. Senza l’apporto delle opposizioni, l’aula non avrebbe i numeri per proseguire nei lavori.
Seduta sospesa
Il centrodestra prova a riaprire la seduta nel tardo pomeriggio, dopo un confronto avuto con le organizzazioni sindacali. Ne segue un lungo dibattito fra le forze di maggioranza e di opposizione. Critico nuovamente Fabrizio Ferrandelli. L’esponente di Azione sottolinea la paralisi a cui è soggetta Sala delle Lapidi. Intervento a cui risponde il capogruppo di Fratelli d’Itali Giuseppe Milazzo: “da parte nostra non c’è nessun emendamento presentato al momento. Chiedo di chiudere la discussione generale”. Parole che mandano su tutte le furie diverse anime del Consiglio Comunale. Si prova a superare l’impasse con una nuova conferenza dei capigruppo, ma in tanti chiedono la presenza del sindaco Roberto Lagalla in aula. Intorno alle 19.30, Sala delle Lapidi riprende i lavori. Le opposizioni provano ad uscire dall’aula, ma il centrodestra ha 21 consiglieri presenti e la seduta viene aperta. Ma non basta neanche questo per andare avanti. Il capogruppo della Nuova DC chiede ed ottiene una sospensione di due ore e mezza. I lavori vengono così aggiornati alle 22.30.
Le opposizioni: “Mancano documenti”
Un’assenza di documenti chiave denunciata da tutti i gruppi d’opposizione a Sala delle Lapidi. In una nota congiunta, i consiglieri di Progetto Palermo, Partito Democratico, Azione, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto sottolineano le criticità vissute questa mattina in aula. “A due giorni dalla scadenza del termine di legge per l’approvazione della rimodulazione del piano di riequilibrio, il Consiglio Comunale non ha ancora tutti i documenti necessari per valutarlo. In particolare, l’emendamento annunciato dal sindaco relativamente alle politiche del personale, per il quale non sono state ancora neppure convocate le organizzazioni sindacali per il necessario confronto”.
(In aggiornamento)
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