Il Consiglio Comunale di Palermo si ferma dopo aver votato, lunedì sera, la manovra sul piano di riequilibrio. Un atto che condizionerà il futuro dei cittadini del capoluogo siciliano per i prossimi vent’anni. Tanti gli aumenti, a cominciare dal raddoppio dell’Irpef per il 2022 e il 2023, nonchè la necessità di elevare la percentuale di riscossione dei crediti a livelli di media nazionale. Durante il dibattito in aula, il documento ha subito soltanto due cambi rilevanti: uno riguarda la stabilizzazione del personale, che sarà estesa a tutte le categorie in un processo basato su più step fra il 2022 e il 2025.
L’altro riguarda le Circoscrizioni, il cui dimezzamento è stato cassato con un emendamento apposito. L’atto ha avuto successo anche grazie ad alcune dinamiche d’aula, come ad esempio l’uscita della quasi totalità dei consiglieri comunali del centrodestra. Un fatto che ha lasciato isolata la Lega, già priva di alcuni suoi pezzi come Sabrina Figuccia e Roberta Cancilla.
Orlando e la sua Giunta: “Evitato il dissesto”
Soddisfatto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha condiviso il suo pensiero sul voto di ieri a Sala delle Lapidi con la sua Giunta. “Il Consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio economico-finanziario proposto dalla Giunta, evitando il dissesto e che potrà essere adesso occasione di riorganizzare la macchina comunale e di intensificare l’attività di lotta alla evasione fiscale. L’Amministrazione ha sviluppato un intenso dialogo e continuerà la sua interlocuzione con il Parlamento e con il Governo per definire le condizioni per fronteggiare una crisi di sistema che ha paralizzato centinaia di comuni siciliani e ha colpito grandi città come Torino, Napoli, Reggio Calabria e, da molti anni, Roma”.
Un atto figlio di un’interlocuzione all’interno dell’Anci. “La città di Palermo, in collaborazione con gli altri comuni siciliani e dell’intero Paese, ha ottenuto nuove norme e l’erogazione di somme inserite nel decreto fiscale e nella legge di Bilancio dello Stato. Risorse e norme che, sin dall’inizio, sono state espressione di una precisa volontà: evitare il dissesto. Il sindaco, a metà febbraio, stipulerà un accordo con il presidente del Consiglio dei Ministri, previsto dalla legge di bilancio dello Stato, per meglio definire impegni dell’Amministrazione comunale e impegni del Governo nazionale per i prossimi anni”.
M5S: “Stabilizzati i precari del Comune”
Ad avvallare il voto d’aula sul piano di riequilibrio è stato il subemendamento del Movimento 5 Stelle. Modifica che ha consentito di modellare la stabilizzazione del personale, coinvolgendo tutti i lavoratori in un processo basato su più step. “Questa sera, ancora una volta, abbiamo dimostrato la nostra attenzione verso i dipendenti del Comune di Palermo. Grazie ai voti decisivi del MoVimento 5 Stelle, infatti, è passato l’emendamento che permetterà entro fine anno l’aumento a 30 ore lavorative settimanali di tutto il personale part-time di categoria A, B, C e D e a 32 ore dalla fine del 2023, fino ad arrivare a 36 ore entro il 2025″.
“Si tratta di risorse e fondi certi. Inoltre, finalmente si potrà tornare ad assumere nel Comune di Palermo con un piano di 500 nuove unità lavorative a partire dal 2025. L’aumento orario del personale è strategico nell’ottica di consentire il miglioramento di quei servizi che oggi soffrono di note carenze, ad esempio negli ambiti della polizia municipale, nelle Circoscrizioni, negli uffici cimiteriali e in svariati uffici amministrativi”. Pentastellati che, con il voto di ieri, certificano un’interlocuzione con le forze politiche di centrosinistra.
Centrosinistra: “Aumento Irpef condizioni inscindibile del piano”
Proprio i componenti consiliari del PD, Sinistra Comune ed Avanti Insieme escono rafforzati dal voto di Sala delle Lapidi. Ciò nonostante l’assenza di una vera maggioranza numerica in aula. “Dopo tre giorni praticamente ininterrotti di consiglio comunale, in cui si sono registrate forti tensioni, l’aula, tranne poche eccezioni, ha convenuto sull’opportunità di salvare la città dal dissesto. Il piano di riequilibrio ci dà la possibilità di accedere a finanziamenti ingenti stanziati dal governo. Fondi presentati proprio per evitare a città metropolitane come Torino, Napoli, Reggio Calabria e Palermo il dissesto. E per dare finalmente al nostro Comune la possibilità di investire sul personale. Fatto che permetterà di uscire progressivamente dal dissesto funzionale dovuto all’assottigliarsi del numero dei suoi lavoratori e lavoratrici”.
In merito relativa al raddoppio dell’Irpef, i gruppi di centrosinistra ricordano la possibilità di rimodellare l’atto in futuro. Nonchè i vincoli attualmente presenti per bilanciare i conti comunali. “A chi ci accusa di “mettere le mani nelle tasche dei palermitani” ricordiamo che l’aumento dell’Irpef è la condizione imprescindibile posta dal governo per firmare l’accordo con i sindaci ed attivare un piano di riequilibrio che potrà essere continuamente riadattato nel tempo. Alle forze politiche che tuonano contro gli aumenti, le stesse che a Palermo tra il 2009 e il 2012 hanno aumentato al 75% la vecchia tarsu e raddoppiato l’addizionale irpef raggiungendo l’aliquota massima dello 0,8%, ricordiamo che sono responsabili delle dissennate politiche che hanno portato al fallimento il gruppo Amia e la Gesip».
Centrodestra spaccato. La Lega: “Irpef raddoppiato. Stabilizzazioni a rischio”
Ad uscire con le ossa rotte dal dibattito sul piano di riequilibrio è il centrodestra. Durante il voto di ieri, soltanto tre consiglieri della Lega (Gelarda, Anello e Caronia) sono rimasti in aula, dichiarando la loro astensione. Hanno deciso di uscire dall’aula invece i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, UdC e Diventerà Bellissima. Una scelta che, di fatto, ha facilitato il compito al centrosinistra nell’approvazione dell’atto.
A commentare quanto accaduto durante la discussione del piano di riequilibrio sono proprio i tre rappresentanti del Carroccio presenti ieri. “Dopo quasi 30 ore di Consiglio comunale è stato approvato il Piano di riequilibrio del Comune di Palermo. Che eviterà alla città di fallire, ma comporterà l’immediato raddoppio dell’Irpef per i palermitani. Siamo profondamente dispiaciuti – sottolineano Gelarda, Anello e Caronia – che non si sia trovata una scelta vantaggiosa sul Piano di riequilibrio, che noi non abbiamo votato”.
“Un piano di riequilibrio fantasioso e ingiusto – continuano -, che raddoppierà l’addizionale comunale IRPEF a tutti i palermitani. E con il rischio di non riuscire neanche a stabilizzare i dipendenti comunali part time. E dare a costoro dignità lavorativa e al Comune di Palermo servizi migliori. Ieri notte abbiamo fatto un tentativo, quasi disperato, di evitare il dissesto e al contempo non fare raddoppiare l’IRPEF ai cittadini, recuperando somme da crediti che il Comune di Palermo vanta. Purtroppo, la nostra proposta non è andata a buon fine, per mancanza di fondi. Siamo pronti a rimboccarci le maniche e ricostruire questa città che amiamo”.
Uil: “Nessuna stabilizzazione fino al 2025. Orlando chieda aiuto a Roma”
Critici sulla manovra i sindacati. Per la Uil Fpl è “grande l’insoddisfazione per l’esito della vertenza sindacale sui lavoratori part-time del Comune di Palermo, che da oltre vent’anni chiedono l’incremento dell’orario”. Ad affermarlo è Totò Sampino, rappresentante della sigla dei lavoratori, a margine dell’approvazione del piano di riequilibrio. “Il piano di riqualificazione del personale lascia incertezze su carriere e professionalità e prevede l’aumento di qualche ora nei prossimi anni fino al completamento a full-time solo e, forse, nel 2025”.
Proprio la manovra del personale rappresenta uno dei tre pezzi cardine della manovra. Ciò per aumentare la produttività della macchina amministrativa.”Per rendere più produttivi e migliori i servizi da offrire al cittadino avevamo chiesto, invece, un incremento a full time per tutti, non trenta entro la fine del 2022. Non possiamo che esprimere, quindi, forte preoccupazione di fronte al mancato accoglimento delle nostre proposte. In vista, tra l’altro, sono previsti nuovi pensionamenti che creeranno vuoti d’organico. Ciò significa che si continuerà a non garantire servizi essenziali ai cittadini Per questo – conclude Sampino – chiediamo al sindaco Orlando di chiedere al governo nazionale ulteriori aiuti economici”.
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