È di tre feriti il bilancio a Palermo per i botti di fine anno. IL più grave un giovane di 23 anni che si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Civico con la mano devastata dall’esplosione di un petardo.
Il giovane è anche risultato positivo al Covid19. Il ferito è stato ricoverato nel reparto di chirurgia plastica. Il giovane rischia di perdere alcune dita. Altri due feriti leggeri all’ospedale Villa Sofia. Qualche ustione alle mani per lo scoppio di petardi.
Altri due ricoverati all’ospedale Policlinico. Un ragazzino di 14 anni è rimasto ustionato nelle gambe e nella mani. Mentre un altro uomo di 32 anni è stato portato nelle chirurgia plastica dell’ospedale Policlinico. Rischia di perdere le falange di una mano. Un altro uomo di 48 anni è rimasto ferito dallo scoppio di un petardo in modo lieve. Ha rifiutato il ricovero in ospedale. Su questi altri tre casi sono intervenuti i carabinieri.
Diverse persone, ferite nel corso dei festeggiamenti per l’anno nuovo, tra la sera e la notte appena trascorse hanno fatto ricorso alle cure del Pronto soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
Le conseguenze più serie sono quelle riportate da un 46enne di Catania che ha subito un trauma da scoppio di petardo con ferita alla mano sinistra ed è stato ricoverato in Chirurgia Plastica. Ferito alla mano da un petardo anche un 37enne della provincia: medicato, ha preferito tornare a casa. Piccole ustioni a una mano dovute all’utilizzo di un petardo ha riportato un bambino di 2 anni, che dopo le cure è stato dimesso.
Un colpo di pistola a salve ha ferito alla mano un 50enne dell’Acese: l’uomo è stato medicato e dimesso. Al pronto soccorso dell’Ospedale Cannizzaro si sono anche rivolti un 52enne e una minore, in stato di ebbrezza per eccesso di alcol.
Tre persone sono rimaste ferite alla mano per il lancio di fuochi di artificio la scorsa notte a Messina e provincia per festeggiare il capodanno. Tutte in modo non grave mentre utilizzavano dei petardi: una persona di 53 anni a Sant’Agata di Militello e due di 40 e 25 anni a Messina. Si sono recati negli ospedali per essere medicate.