Il Tribunale di Termini Imerese in composizione monocratica ha pronunciato sentenza di assoluzione a carico di tre imputati, tutti detenuti presso la casa circondariale di Termini Imerese, i quali avrebbero aggredito un compagno di cella procurandogli lesioni personali, in particolare tumefazioni all’orecchio alla sede nucale e in altre parti del corpo. L’episodio sarebbe avvenuto nell’estate del 2017.
Nel corso del giudizio l’assistente della polizia penitenziaria ha raccontato che durante le ore di servizio in reparto avrebbe udito dei lamenti provenire dal bagno della cella numero nove. Portatosi immediatamente sui luoghi, nonostante tutto sembrava tranquillo, di fatto ha constatato che la vittima si trovava con altri detenuti all’interno del bagno. Sembra che addirittura gli avrebbero tappato la bocca per evitare che questi potesse chiedere aiuto.
Le indagini
Le indagini, dopo una complessa istruttoria, hanno però svelato che due dei tre imputati sarebbero intervenuti al solo fine di dirimere la lite, mentre soltanto uno di fatto avrebbe provato ad aggredirlo.
Assoluzioni e proscioglimento
Da qui l’assoluzione per i due con la formula “per non aver commesso il fatto”. Per il terzo imputato, invece, venuta meno l’aggravante del “fatto commesso da più persone riunite”, il reato è divenuto “improcedibile per mancanza della querela”, motivo per cui il Giudice ha dovuto pronunciare sentenza di proscioglimento.
L’avvocato Giuseppe Minà al termine del giudizio ha dichiarato che si tratta di una sentenza conforme a giustizia perché coerente con i dati di fatto processualmente acquisiti.
Minorenne dà fuoco a cella del carcere, agente rimane ferito
Intanto, un detenuto straniero con problemi psichici dell’istituto penale per minorenni di Catania ieri sera ha dato fuoco al materasso ed ad alcune suppellettili della sua cella. Immediati i soccorsi del personale di polizia penitenziaria. Uno dei poliziotti è caduto ed è poi finito al pronto soccorso, dove gli hanno diagnosticato la frattura di tibia e perone. A breve sarà operato.
A rendere noto l’accaduto è il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. L’organizzazione di categoria in una nota denuncia “per l’ennesima volta il ripetersi di eventi critici presso il carcere minorile di Catania”. Secondo il Sappe il penitenziario è divenuto teatro di problematiche sempre più evidenti. “Auguriamo una pronta guarigione al collega ferito – si legge nel comunicato – e auspichiamo in un tempestivo intervento dell’amministrazione della giustizia minorile e di comunità sulla gestione dell’istituto minorile catanese”.
Anche il segretario nazionale per la Sicilia del Sappe, Calogero Navarra, esprime vicinanza e solidarietà” al personale di polizia penitenziaria in servizio nella struttura. E ricorda che “il Sappe denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di chi ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria”.
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