Fermate dagli agenti della polizia municipale a Palermo mentre stavano andando a fare la chemioterapia. Protagoniste di questa storia mamma e figlia che si stavano dirigendo in auto alla clinica Maddalena quando una pattuglia della polizia municipale le ha fermate.
A causa dello stop, le donne hanno dovuto rinunciare alla seduta di chemioterapia a cui si sarebbe dovuta sottoporre la madre, malata terminale affetta da un carcinoma metastatico al pancreas.
La chemioterapia era palliativa, e cioè avrebbe quantomeno alleviato le sofferenze della donna.
Gli agenti non hanno voluto sentire ragioni e hanno proceduto ai controlli dai quali è emerso che la revisione del mezzo era scaduta da 20 giorni.
Inutili i tentativi di giustificare la dimenticanza con la grave situazione della mamma – documentata, peraltro, dalla cartella clinica che le donne avevano con sé – e così sono state sanzionate.
“I primi d’agosto – racconta la figlia a BlogSicilia – hanno diagnosticato a mia madre un tumore al fegato metastatizzato fino alla milza. Da lì un calvario di biopsie e ricoveri alla Maddalena fino alla diagnosi: carcinoma pancreatico metastatico, con 4 mesi di vita se aiutata con chemio palliativa.
Oggi stavamo andando a fare la chemio e siamo state fermate. Guidava mia madre la quale ha provato a spiegare al vigile che eravamo di fretta. Tira fuori i documenti e li consegna al vigile il quale si accorge che la revisione è scaduta, ma da appena 20 giorni quindi non è scattato il sequestro ma una semplice multa. Sono passati 30 minuti e abbiamo perso l’appuntamento in ospedale, rinviato a domani. Umanità zero, potevano prendere i dati, inviarli al comando e nel frattempo lasciarci andare vista la situazione. Intanto oggi stesso ho provveduto a fare la revisione e domani pagherò la sanzione che tuttavia impugneremo per motivi circostanziali”.
Abbiamo chiesto la replica ai vigili urbani. Abbiamo atteso a lungo la risposta arrivata solo 24 ore dopo. Eccola
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