Sempre più vicino l’appuntamento con le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. Per l’occasione oltre 400 milioni di cittadini europei sono chiamati alle urne per rinnovare il parlamento europeo.

L’Associazione Elettori per la Partecipazione Democratica e l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” promuovono così un dibattito sul tema “Perché votare?”. L’incontro è fissato per venerdì 31 maggio presso EPyC in via Pignatelli Aragona 40 a Palermo.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha di recente affermato “sarà un grande esercizio di democrazia e mi auguro che vi sia una grande partecipazione, perché in questo modo i cittadini sono protagonisti del loro futuro”.

Chi interverranno

Ne discutono: Roberto Tagliavia scrittore, Antonio La Spina sociologo, Giovanni Notari s.j. direttore Istituto Arrupe, Valerio Bordonaro EPyC, Salvatore Curreri docente diritto costituzionale Università Kore Enna. Coordina il dibattito Tonino Frisina

Nuccio, “È fondamentale il processo partecipativo”

Gaspare Nuccio, tra gli organizzatori dell’iniziativa, parla dell’importanza delle elezioni che non si ferma soltanto all’espressione del voto alle urne ma si conferma anche nella partecipazione attiva.

“Il nodo di fondo di un processo democratico – spiega – è che i cittadini partecipino non solo nel momento elettorale ma anche negli altri momenti di vita associata. Negli ultimi 15 anni questi processi partecipativi sono sempre calati. Abbiamo assistito a scarsa partecipazione anche al voto. E le previsioni, realistiche, dicono che a queste imminenti Europee possa votare meno del 50% dei cittadini. Si tratta di un sintomo di malessere”.

E prosegue: “I partiti, che siano di destra, di centro o di sinistra, hanno la tendenza ad accontentarsi della raccolta dei loro voti non preoccupandosi di quante persone vadano a votare. Non dovrebbe essere così. Brutto, inoltre, l’esempio di alcuni leader che si candidano a queste Europee pur sapendo che non andranno poi al parlamento di Bruxelles. Aggiungiamo il fatto che siamo sempre una comunità sempre più anziana e si fa fatica a coinvolgere i giovani che sono il nostro futuro”.

Inoltre: “Il fatto che si voti sempre meno alle europee è grave. Perché c’è disinteresse. Se si pensa anche a livello locale come vengono gestite le cose locali. Il sistema democratico funziona male e funzionerà peggio se non si ferma questo trend”.

Ed ancora: “I cittadini devono andare a votare consapevoli e non per affettività. Questo perché dopo aver votato, il problema non si risolve da solo. L’esempio lampante lo abbiamo a Palermo. Ci avevano spiegato che i rifiuti si sarebbero spariti ma in due anni ritengo che la situazione sia probabilmente peggiorata. I cittadini devono porsi il problema di chi votare, ma bisogna anche vedere cosa succede dopo. Bisogna partecipare. Una democrazia che non è costruita sulla partecipazione (oltre che al voto)”.

Il peso del voto alle Europee

Nuccio conclude parlando del peso specifico delle elezioni europee, una volta snobbate ma ora più vicine ai nostri problemi quotidiani di quanto non ci si aspetti visto che i singoli governi dei Paesi dell’Unione recepiscono leggi che influiscono in maniera considerevole nei vari Stati: “La dimensione europea è essenziale per la nostra comunità. Bisognerebbe ricordare come è successo per il Covid o per il Pnrr. Senza questa dimensione collettiva europea avremmo avuto problemi”.