Gli esponenti di centrosinistra in prima linea contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. Doveva essere una manifestazione apartitica quella svoltasi questa mattina fra le strade di Palermo. E lo è stata nei fatti e nei contenuti, anche se alcuni rappresentanti del fronte progressista hanno comunque deciso di scendere in piazza insieme ai percettori del sussidio. Tutto come da programma, con esponenti del PD e M5S al fianco dei manifestanti per difendere la misura di welfare introdotta, nella scorsa legislatura, dall’ex Governo di Giuseppe Conte.
Una manifestazione alla quale la compagine pentastellata non poteva fare mancare il proprio supporto. Fra i presenti anche la senatrice palermitana Dolores Bevilacqua, che ha difeso a spada tratta la misura. “Il Reddito di cittadinanza non è un sostegno che si può cancellare dall’oggi al domani, nell’ipotesi di dare fra otto mesi un lavoro a tutti perché questa non è una realtà concretizzabile. Stiamo andando incontro ad una fase di recessione. Il lavoro già non c’è ed immaginare che, fra otto mesi saranno tutti preparati, formati e occupabili, è pura utopia in Sicilia”.
Protesta seguito da un incontro fra una delegazione dei percettori del reddito di cittadinanza e l’esponente della Giunta Schifani Nuccia Albano. “Abbiamo incontrato l’assessore regionale, insieme ai rappresentanti dei percettori del Reddito di cittadinanza. Loro hanno presentato all’assessore Albano le loro istanze. In particolare hanno chiesto dignità attraverso il lavoro e maggiore attenzione da parte della Regione Siciliana per attivare tutte quelle politiche del lavoro che ad oggi mancano“.
Corteo al quale ha partecipato, da sostenitore, anche il deputato regionale del PD Antonello Cracolici. “Sono qui per affiancare le istanze dei percettori del reddito di cittadinanza. Quest’azione intrapresa al Governo è più finalizzata all’odio verso la sofferenza. Come se essere in una condizione di difficoltà economica e sociale fosse una colpa. La politica deve tenere dentro chi offi ha difficoltà a lavorare e quindi ad avere un reddito. Sono qui proprio per vedere con i miei occhi che tipo di persone ci sono in queste manifestazioni. Ci sono tante persone con i capelli bianchi. Una generazione dei post cinquantenni, che hanno maggiori difficoltà di poter essere reinseriti nel mercato del lavoro. Bisogna dare risposte a queste persone.
Una delegazione grillina alla quale erano presenti buona parte dei volti noti del coordinamento provinciali. Fra questi anche la consigliera comunale di Palermo Concetta Amella. “Noi rivendichiamo la paternità e la difesa del reddito. E’ uno strumento straordinario che è andato incontro a chi non riesce a trovare lavoro. Lo difenderemo a spada tratta. Faremo le barricate. Siamo presenti per rivendicarne la bontà. Chiediamo al Governo di tutelare ed implementare la misura, soprattutto nei confronti di chi non è in condizione di trovare occupazione. Cito il presidente dell’INPS quando dice che dopo il reddito di cittadinanza c’è solo la Caritas. E’ l’unica misura che sta concretamente fornendo una mano a chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
Non sono mancati i rappresentanti dei territori e delle Circoscrizioni. Fra questi anche l’alfiere Dem Salvatore Altadonna. “Vedo madri e padri della nostra città che chiedono il lavoro. In una famiglia che percepisce un reddito di cittadinanza di 1000 euro, potrebbero portare a casa tre stipendi. Loro vogliono rinunciare al sussidio, ma hanno bisogno della certezza di un lavoro. Credo che il reddito non solo non vada toccato, ma vanno incentivate le politiche attive del lavoro per permettere a tutte queste persone di potere aver un lavoro ed entrate certe.
Una protesta culminata con un incontro fra una delegazione di manifestanti e l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano. L’esponente della Nuova DC ha così commentato la situazione. “Il reddito di cittadinanza ha aiutato le persone in stato di indigenza, soprattutto nel periodo di pandemia che abbiamo attraversato. È stata una misura apprezzabile, ma certamente oggi occorre rivederla“.
“L’assessorato del Lavoro – annuncia Albano – si farà carico di indire un tavolo tecnico con le imprese del territorio per verificare quali siano le figure professionali di cui hanno maggior bisogno, così da poter attivare corsi di formazione, di apprendistato per provare a creare le condizioni per dare un lavoro dignitoso alle persone che oggi vivono con il reddito. La crescita delle bollette di luce e gas e del carrello della spesa rende ancora più povere le famiglie che versano in condizioni disagiate. Il rapporto Svimez prevede a livello nazionale nuovi 770 mila poveri. Sono numeri allarmanti – conclude l’assessore – che non possono essere nascosti o minimizzati. Rappresenteremo al governo nazionale tutte le difficoltà del Sud”.