Patrizia Monterosso presidente della Regione. Ma no! E’ solo una boutade, non una indicazione politica. Gela tutti e poi precisa Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars.
Il siparietto di Miccichè presentando la mostra
“Non ho sbagliato dicendo che il migliore presidente della Regione sarebbe Patrizia Monterosso, farebbe bene in quel ruolo, come ha dimostrato alla Fondazione Federico II”. Ha usato esattamente queste parole Miccichè nell’ambito dell’inaugurazione della mostra dell’artista americano Ryan Mendoza, tracciando un bilancio dei cinque anni, si è espresso con queste parole nei confronti del direttore dell’ente, affrettandosi ad aggiungere, a margine dell’intervento, che “non si tratta di una valutazione politica, ma del profilo, e che Patrizia Monterosso non è candidata alla presidenza della Regione”.
Le mostre e i successi culturali
Miccichè ha ricordato le numerose mostre di successo: da quella sui Fiamminghi al Mediterraneo, passando per Santa Rosalia, per Bill Viola e, a conclusione, Mendoza, una chiusura “col botto”, dal momento che si tratta dell’ultima iniziativa legata a questa amministrazione. “E’ molto difficile – ha aggiunto Miccichè – che le cose restino come sono. Sapete che si parla molto di candidature in questo momento, io l’unica cosa che ho chiesto è che non sia distrutto lo splendido lavoro fatto qui alla Fondazione. Abbiamo trovato una realtà piena di debiti ed insignificante che è diventata un punto di riferimento culturale e ha trasformato in full time i rapporti di lavoro con i suoi dipendenti”.
La mostra
“The Golden Calf”, il nome della mostra inaugurata questa mattina: una storia di tradimento – come ha spiegato l’artista americano – personale e collettivo, nei confronti della natura, ma anche del futuro dei giovani. “Per troppi secoli – ha detto l’artista – abbiamo dimenticato la dimensione orizzontale del divino concentrandoci solo su quella verticale”.
L’arte non mente
“L’arte non mente mai – ha detto Patrizia Monterosso. Soltanto guardando in faccia la realtà che si nasconde dietro i convincimenti imposti dalla società, i falsi idoli, si può affrontare un processo di liberazione, altrimenti si è più ipocriti degli ipocriti. Mendoza ci prende per mano e ci svela il risultato di avere rinunciato alla nostra libertà e creatività. La crisi è svelata senza infingimenti. Il pipistrello è emblema della capacità di guardare anche nel buio. Palazzo Reale non può essere una collezione di opere, di belle opere, ma interloquire con il reale e creare le condizioni per l’avanguardia del pensiero”.
Musei luoghi di bellezza
Nel corso della presentazione è anche intervenuto, da remoto, Paolo Giulierini, direttore del Mann, secondo cui i musei non sono solo luoghi di bellezza, ma devono aprirsi alle scelleratezze anche delle civiltà antiche. Un punto su cui Miccichè ha dissentito: “Non sono d’accordo, siamo circondati di bruttezza, lasciamo che i musei esprimano solo la bellezza”.
Ryan Mendoza
Ryan Mendoza ha lavorato per tre anni ai piedi dell’Etna, sempre in contatto con la Fondazione, con il supporto dell’’Accademia delle Belle Arti di Catania, fra le sue opere anche la lava del vulcano. L’esposizione è curata dalla Federico II, col patrocinio del ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione Brodbeck. La Fondazione Morra Greco ha donato delle opere.
Il percorso espositivo culmina nella Sala dei Viceré di Palazzo Reale, dove si trova il sensazionale Polittico, sintesi del messaggio artistico pittorico di Mendoza.
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