Patient experience, infrastrutture e nuove tecnologie sempre più al centro dei nuovi modelli di sanità al centro del Simposio Internazionale sulla Qualità: “Improving Patient Experience: challenges and new trends”, organizzato da IRCCS ISMETT ed UPMC, che si è svolto nella Sala Mattarella a Palazzo dei Normanni, a Palermo. Nel corso del convegno, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, esperti internazionali del settore si sono confrontati su come migliorare la patient experience, ovvero la percezione generale e la soddisfazione dei pazienti riguardo all’assistenza ricevuta.
La patient experience
“I fattori determinanti della patient experience sono molteplici – spiega Angelo Luca, CEO IRCCS ISMETT/UPMC – Innanzitutto, è importante fornire cure efficaci e sicure a pazienti che sono sempre più informati. Si tratta di persone con aspettative, desiderose di essere al centro del processo di cura e avere un’assistenza completa, non frammentata e più personalizzata”. La pandemia ha evidenziato l’importanza di disporre di personale sanitario con competenze tecniche adeguate alle nuove esigenze. Il coinvolgimento del personale nei confronti del proprio lavoro e della organizzazione – spiega Angelo Luca – è un altro elemento che ha un impatto significativo sulla patient experience, la qualità del lavoro e il rendimento. Da due anni abbiamo attivato un programma per misurare e migliorare il coinvolgimento dei dipendenti”.
Il ruolo dell’infrastruttura e delle tecnologie
Nel corso del Simposio si è parlato, inoltre, dell’importante ruolo dell’infrastruttura e delle tecnologie. “Da circa 1 anno collaboriamo con lo studio dell’architetto Piano per la nuova sede di ISMETT a Carini – continua il dr Luca – Avere spazi adeguati per i pazienti, i visitatori e il personale sanitario, stanze di degenza confortevoli, che mantengono la privacy e la tranquillità e riducono il rischio infezioni intraospedaliere aumenta la soddisfazione e garantisce un’assistenza sicura ed efficiente. A questo si aggiungono la natura e il verde che hanno un effetto positivo sulla salute fisica e mentale dei pazienti, aiutando a ridurre lo stress, la depressione e l’ansia e migliorando il sonno”.
Tecnologia sempre più al centro dei modelli sanitari
Durante i lavori del congresso, è stato evidenziato, infatti, come la progettazione dei processi e dei percorsi sanitari con la prospettiva del paziente è fondamentale per migliorare l’esperienza del paziente. Le tecnologie avanzate come gli ospedali intelligenti possono aiutare a migliorare la qualità e l’efficienza delle cure. “La tecnologia – continua Angelo Luca – offre diverse soluzioni, ad esempio è possibile utilizzare sistemi di controllo degli assets, localizzazione in tempo reale del personale sanitario, del paziente e delle attrezzature evitando inutili perdite di tempo e aumentando la disponibilità dei sanitari per il paziente, automazione delle prenotazioni, del check-in e check-out, sale operatorie intelligenti, manutenzione delle apparecchiature secondo il loro reale utilizzo e non secondo controlli periodici programmati, controllo dei consumi energetici, sistemi di navigazione e geonotificazione, e sistemi robotizzati per il trasporto dei farmaci e dei pasti. Tutto ciò fa parte di ciò che viene chiamato Smart Hospital, strumentale per migliorare la sicurezza, la qualità delle cure e l’efficienza.
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