È’ stato condannato a 5 anni di carcere per induzione indebita a dare o promettere utilità Leonardo Busalacchi coinvolto in una indagine della Finanza del 2017 su un giro di mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio delle patenti nautiche e delle certificazioni per lavorare su navi da crociera o mercantili.
La sentenza è stata emessa dal tribunale di Palermo presieduto da Fabrizio ala Cascia. Busalacchi, ex impiegato civile all’ufficio Direzione marittima della Capitaneria di Palermo, venne arrestato. Secondo la procura, una cinquantina di candidati sarebbero stati contattati dagli indagati che avrebbero assicurato loro che se avessero seguito i loro corsi a pagamento avrebbero superato facilmente le prove.
I docenti dei corsi avrebbero poi fatto parte della commissione d’esame che avrebbe agevolato i candidati comunicando loro le domande in anticipo. Quella a carico di Busalacchi è una tranche del processo. L’imputato è stato condannato anche a risarcire il Ministero dei Trasporti.
“Siamo quelli che teniamo il porto di Palermo”. Così diceva in un’intercettazione Francesco D’Anniballe direttore di macchina e sindacalista mentre cercava di procacciare allo Studio De Santis marittimi che volevano conseguire i titoli professionali per aumentare di grado sulle navi mercanti. Titoli professionali che servivano per diventare ufficiali di coperta o di macchina. Aumentando di grado aumentava la retribuzione.
Lo scoprirono nel dicembre del 2017 gli uomini della Capitaneria di Porto che dall’anno prima (ovvero dal 2016) indagavano su un giro di mazzette messo in piedi da un’organizzazione che aveva ai vertici Leonardo Busalacchi, Giovanni Paterna, Alessandra Schirò, Francesco D’Anniballe, Francesco De Santis.
Dalle indagini era emerso che per ottenere i titoli professionali per diventare comandante di una imbarcazione mercantile c’era chi era disposto ad investire 4 mila euro. Tanto poi venivano ripresi in poco tempo grazie agli stipendi più alti. Soldi ben spesi visto che il successo era garantito .