“A queste condizioni saremo murati dal cantiere”: protestano commercianti e residenti di viale delle Alpi, a Palermo. I cittadini hanno deciso di costituire un comitato di quartiere per sottolineare diverse criticità che, a loro giudizio, potrebbero essere costretti a vivere in corrispondenza dell’inizio dei lavori per la realizzazione della fermata “Lazio” del passante ferroviario. Scavi che consentiranno di raddoppiare la tratta che collega la Stazione Centrale all’aeroporto di “Punta Raisi” e che, in un futuro, costituiranno una rotta d’interscambio fra passante ed anello ferroviario. Interventi che, da cronopogramma dureranno tre anni e mezzo e per i quali sono state condotte le prime operazioni preliminari, come la verificare dei sottoservizi e il taglio di diversi alberi presenti sullo spartitraffico. Un’opera di cui nessuno contesta l’utilità, al netto però di problemi ritenuti oggettivi da commercianti e residenti.
“Il pensiero è a quello che succederà da qui ai prossimi anni e il tipo di danno economico che sicuramente subiremo – commenta Paolo Domè, commerciante di viale delle Alpi -. Quello che lamentiamo è l’assenza di indicazioni da parte dell’impresa e delle istituzioni su quelli che sono i confini del cantiere. Se dobbiamo far fronte ai cambiamenti che questo cantiere imporrà, anche in termini di attività commerciali, dobbiamo capire di cosa stiamo parlando. Nessuno va contro l’opera, nessuno va contro il progresso. Ma ci siamo ritrovati segni del cantiere anche all’interno delle aree di pertinenza dei condomini. Significa che il confine dell’opera è ben oltre il confine comunali. Come faranno i residenti? Come faranno i disabili a recarsi presso le loro abitazioni o a recarsi alla farmacia? Sarà costretto a spostarsi. Lui il problema lo può risolvere, ma per l’attività commerciale è un grave danno. Se devo mettere il personale in cassa integrazione, non posso saperlo il giorno prima. E’ una cosa che devo programmare. Da noi lavorano dodici famiglie“.
Sono tanti gli imprenditori o i rappresentanti legali delle aziende della zona che si dicono preoccupati anche in vista dell’installazione dei new jersey e delle relative paratie. Fra questi c’è Valeria Viola, rappresentante di una farmacia in zona. “La mia attività si trova nel cuore di questo cantiere, insieme ad altre attività sanitarie. Saremo tutti ingabbiati in questo cantiere, con enormi difficoltà ad espletare il nostro servizio, che poi è un servizio pubblico. E nemmeno possiamo spostarci. Noi saremmo murati dal cantiere, con consegunze per la nostra sicurezza ed incolumità”. Ed è proprio il controllo del territorio uno degli elementi focalizzati dal comitato. “La nostra attività commerciale è già stata vittima di rapine. Come faremo nel pomeriggio se saremmo blindati da queste paratie. C’è un problema di controllo del territorio. Faccio presente che gli studi di medicina generale, così come la farmacia, sono fruiti da diversamente abili ed anziani, che avranno difficoltà a recarsi in questi luoghi. Secondo me, sono tematiche che non sono stati ponderate, al tempo opportuno, nelle relative sedi.
Un’opera della quale i residenti non contestano l’utilità, ma lamentano una mancata comunicazione istituzionale. “Noi residenti siamo pienamento consapevoli dell’importanza dell’opera, soprattutto quando ci sarà la connessione completa con l’anello ferroviario e il tram – dichiara Guglielmo Namio -. Ma alla luce di quanto avvenuto con le grandi opere a Palermo, leggasi i lavori su via Sicilia, un minimo di preoccupazione l’abbiamo. Anche perchè non abbiamo avuto nessuna comunicazione dagli enti interessati circa le modalità di svolgimento dei lavori. Abbiamo elencato e trasmesso le nostre preoccupazione alla commissione Urbanistica, affinchè si svolga una seduta anche in contradditorio con i soggetti interessati. Chiediamo che venga garantita la staticità degli edifici; la continuità dei sottoservizi; l’accesso agli edifici e alle attività commerciali, anche e soprattutto con riguardo ai mezzi di soccorso; la massima illuminazione e vigilanza, altrimenti diventerebbe terreno fertile per atti di criminalità; e che infine vengano previsti dei ristori per le attività commerciali.
Un argomento sul quale è intervenuta la consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi. La componente della commissione Urbanistica estende il focus al tema dei ritardi delle grandi opere in città.”Premesso che sull’utilità della stazione Lazio non esiste alcun dubbio, questa città ha imparato sulla propria pelle le conseguenze nefaste su cantieri gestiti male. Oggi ci troviamo davanti ad un’ordinanza del Comune che modifica la viabilità al fine di permettere l’inizio del cantiere fra viale delle Alpi e viale Lazio. La commissione Urbanistica non è stata interpellata. Avremmo cittadini che saranno ostaggio di un cantiere sembra non seguire il rispetto dei cittadini e delle attività commerciali”.
Argomento di cui si parlerà in una prossima seduta di Consiglio Comunale. “La conferenza dei capigruppo ha accettato la mia proposta di potere affrontare il tema dei cantieri infiniti e delle conseguenze che questi, con particolare attenzione a viale Lazio, piazza Castelnuovo e vicolo Bernava. Esistono dei cronoprogramma, documenti obbligatori per legge, che non vengono rispettati – prosegue l’esponente di “Oso”. Il cantiere dell’anello ferroviario doveva durare tre anni. Siamo oltre i nove anni e non c’è una data di fine lavori. Nessuno dall’Amministrazione si interessa a chiedere i danni previsti per ogni giorno di ritardo. Stessa cosa vale per vicolo Bernava. Hanno chiuso una prima volta i lavori e li hanno richiusi, con cittadini che sono fuori sine die. Dire che il cantiere di viale Lazio duri tre anni è una garanzia? No secondo me. Si sa quando si inizia, non si sa quando si finisce.
L’appalto della stazione Lazio in questione rientra nei lavori di completamento per il raddoppio del passante ferroviario di Palermo e servirà anche come area d’interscambio con l’anello ferroviario. La fermata “Lazio” fa parte del progetto di potenziamento della tratta che collega la Stazione Centrale a Punta Raisi, ovvero il principale asse di collegamento fra la città e il suo aeroporto. Secondo quanto previsto nell’alveo dei lavori, la fermata sarà realizzata su cinque livelli, di cui solo uno fuori terra e che ospiterà l’accesso ai binari. Una struttura che, nelle previsioni di RFI, “permetterà così a un’ampia fascia di utenti una migliore fruizione del servizio ferroviario”. Un progetto che prevede una tempistica di completamento di circa tre anni e mezzo, con un impegno di 80 unità lavorative e per un costo complessivo da 41 milioni di euro.
Primo atto sostanziale della nuova tranche di lavori ha riguardato il controllo dei sottoservizi e della rimozione degli ostacoli per il futuro cantiere. Nello specifico, secondo l’ordinanza 1183 del 7 settembre 2023 firmata dal Capo Area dell’Ufficio Mobilità Sergio Maneri, saranno previste delle restrizioni al traffico su viale Lazio, nel tratto compreso dall’uscita d’emergenza dell’istituto Tomaselli e l’incrocio con viale delle Alpi. Nonchè su quest’ultima arteria stradale, sia nel tratto di fronte all’area di cantiere che nella sezione compresa fra il civico 81 e 85. Qui sarà prevista la chiusura della circolazione veicolare della semicarreggiata interessata dai lavori; l’istituzione del divieto di sosta, ambo i lati, con rimozione coatta 0-24; il divieto di transito pedonale nei marciapiedi interessati e, infine, la contestuale creazione di un apposito percorso destinato proprio ai cittadini che si muovono a piedi. Secondo quanto previsto dal documenti, tali lavori preliminari dovrebbero iniziare entro dieci giorni dall’emanazione dell’ordinanza e si dovrebbero concludere entro 30 giorni. Una fase a cui è seguito il taglio di alcuni arbusti presenti sullo spartitraffico di viale delle Alpi. Ciò al fine di consentire le future modifiche alla viabilità per allegerire il traffico in zona.