Hanno preso il via gli interventi di messa in sicurezza del canale “Boccadifalco”, nel comune di Palermo, finanziati dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione. I lavori si sono resi necessari per garantire sicurezza e incolumità alla popolazione in caso di eventi di piena o in caso di incendi.
Gli interventi
Gli operai sono entrati in azione stamattina in via Lenin Mancuso (zona corso Calatafimi) per avviare l’opera di rimozione della fitta vegetazione (in prevalenza canneti) e avviare un’efficace azione di risagomatura del corso d’acqua, in modo da prevenire potenziali rischi di esondazione.
I lavori rientrano nell’accordo quadro sottoscritto tra l’Autorità di bacino e l’Esa (Ente Sviluppo Agricolo), per un ammontare complessivo di circa due milioni di euro con cui la Regione procederà alla bonifica e alla messa in sicurezza di diversi corsi d’acqua delle province di Palermo e Trapani che versano in condizioni di abbandono e potrebbero costituire, quindi, un serio pericolo per la sicurezza.
Per quanto riguarda in particolare il canale Boccadifalco, i lavori si svolgeranno su una lunghezza di poco più di 2,2 chilometri e una superficie di circa 33 mila metri quadrati. L’intervento ha un costo complessivo di circa 60 mila euro e dovrebbe concludersi tra un mese.
Dalla Regione cinque milioni per le politiche sociali
Cinque milioni di euro per i servizi Asacom e per quelli integrativi, aggiuntivi e migliorativi destinati agli alunni disabili che frequentano scuole comunali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato il decreto in favore dei Distretti socio sanitari.
Le parole di Nuccia Albano
“Abbiamo impegnato la somma al fine di scongiurare eventuali interruzioni di servizi essenziali – dichiara l’assessore Nuccia Albano -. L’intero ammontare garantirà, infatti, il prosieguo dei servizi di assistenza relativi all’anno scolastico 2024-2025. L’obiettivo del governo Schifani è quello di consentire a tutti pari diritti e dignità, nessuno deve essere lasciato indietro”.
L’importo viene assegnato sulla base del numero di disabili minori gravissimi comunicato dai singoli distretti socio-sanitari, riconosciuti dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare o dal medico specialista dell’Asp di residenza dell’alunno, ad “alta intensità di cura”.
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