Nuova offensiva contro i furbetti del reddito di cittadinanza nella provincia palermitana, Sono 24 le persone denunciate in questa operazione della guardia di finanza di Partinico. In tutti i casi avevano omesso di fare delle dichiarazioni e questo gli aveva permesso di ottenere il sussidio. Si parla di indebite erogazioni per circa 160 mila euro.
L’attività con l’Inps
L’attività di controllo scaturisce dalla stretta collaborazione tra i militari della compagnia di Partinico e l’Inps, che materialmente eroga il sussidio mensile. I furbetti sono stati stanati tra Palermo, Partinico, Balestrate, Borgetto, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato e Trappeto. I soggetti controllati avrebbero omesso di comunicare dati e informazioni risultanti ostative per la concessione del beneficio. In particolare, 10 di loro, di nazionalità straniera, avrebbero falsamente attestato di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
C’era chi ha problemi con la giustizia
Altri 9 avrebbero omesso di dichiarare, all’atto della presentazione dell’istanza, il proprio stato detentivo o di essere destinatari di altre misure cautelari personali. In alcuni di questi casi è stato omesso di dichiarare che esiste un componenti del nucleo familiare che ha ancora problemi con la giustizia. Questi sono motivi ostativi per poter ottenere il reddito di cittadinanza.
L’immancabile lavoro nero
Altri 3 sono stati sorpresi, durante gli ordinari controlli a contrasto del sommerso da lavoro, a svolgere attività lavorativa in maniera irregolare, senza aver provveduto a comunicare all’Inps la propria posizione occupazionale e, di conseguenza, il maggior reddito da lavoro percepito dato necessario per la rideterminazione, al ribasso, del beneficio richiesto. Per lo stesso motivo un altro soggetto è stato segnalato per aver omesso di comunicare all’Inps la variazione occupazionale di un componente il proprio stato di famiglia, sorpreso dagli stessi militari a prestare la propria attività lavorativa “in nero”. Questo comporta il maggior reddito complessivo da considerare ai fini della concessione del beneficio. Infine un altro soggetto nell’istanza di concessione del beneficio avrebbe omesso di comunicare informazioni relative al maggior patrimonio immobiliare posseduto, il cui valore, ai fini Imu, superava la soglia di 30 mila euro.
Il danno economico
I finanzieri hanno proceduto a segnalare i 24 beneficiari alla Procura della Repubblica di Palermo e contestualmente hanno comunicato i loro nominativi all’Inps per l’emissione delle relative sanzioni di revoca o decadenza del beneficio. Si dovrà andare a recuperare le somme che sono state erogate che si stima si aggirino attorno ai 160 mila euro.
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