Il sindaco di Partinico Pietro Rao a muso duro contro l’ambulante abusivo e aggressore dell’operatore ecologico che tre giorni fa è stato preso a calci e spedito in ospedale. A svelare questo incontro tutt’altro che distensivo lo stesso primo cittadino che racconta di un vero faccia a faccia. Rao ha evidenziato che l’ambulante avrebbe persino sfidato le forze dell’ordine in caso fosse stato oggetto di controlli, sfoderando presunte parentele pericolose con esponenti del clan mafioso dei Vitale “Fardazza”.

“Gesto che condanniamo”

“Condanniamo – ha detto il sindaco – l’atteggiamento della persona che ha aggredito l’operatore della Dusty. Personalmente l’ho incontrato in via Matteotti e gli ho detto che non c’è spazio per gente come lui, per gente violenta. E per tutta risposta mi ha detto: ‘Se vengono le forze dell’ordine, se vengono i carabinieri io farò come fa mio parente Fardazza’. Da queste cose si capisce con che tipo di delinquenza abbiamo a che fare”.

Il fatto

L’episodio è accaduto lunedì scorso nei pressi della villa “Regina Margherita”, in piazza Vittorio Emanuele Orlando. In quest’area era intervenuta una squadra addetta ai servizi abbandoni della Dusty, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Partinico. Proprio qui tantissime volte è intervenuta la ditta con operazioni di bonifica per i continui abbandoni di rifiuti. In zona stazionano diversi ambulanti e molti rifiuti apparterrebbero proprio a loro. Pare che il netturbino, dopo aver raccolto i rifiuti, rivolgendosi agli ambulanti abbia intimato di non continuare ad abbandonare spazzatura. Il tempo di voltarsi e uno degli ambulanti avrebbe spinto l’operatore e colpito con un calcio.

“Combatteremo questa mafiosità”

“Noi combatteremo questa balordaggine, questa mafiosità soffusa che ci viene somministrata tutti i giorni – aggiunge Rao -. Questa amministrazione posso garantire che si distinguerà sotto tale punto di vista. Forse potremmo sbagliare in qualche cosa, anzi sicuramente perché siamo esseri umani e non siamo macchine. Però sulla correttezza e sulla rettitudine morale nessuno deve avere alcun dubbio”.

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